Queste sono frasi che sempre si sentono nelle prime settimane di gennaio. Si comprano nuovi quaderni e nuove penne; si sente quell’aria di novità, “tutto nuovo di nuovo” e, con questo clima, arrivano anche i propositi fatti per l’anno nuovo, il desiderio di migliorare ciò che è andato male e di sistemare ciò che è andato molto male!
Desideriamo veramente una vita migliore. Tutti noi abbiamo il desiderio di essere felici, di avere pace, salute e soldi in tasca. Sono questi i desideri più gettonati dopo il “Dio ti benedica”!
Alcuni progetti che avrai già in mente sono sicuramente questi: Essere più vicino a Dio, crescere nella vita di preghiera, studiare di più, perdere 10 chili, fare un corso di specializzazione per migliorare la tua posizione lavorativa, passare più tempo con la famiglia, servire nella Chiesa, donare i tuoi capelli per le persone con il Cancro, tra gli altri…
E come mai succede che dopo alcuni mesi, vediamo tanti dei nostri progetti dimenticati? Perché desistiamo così facilmente? Perché, dopo poco tempo, relativizziamo i nostri progetti dicendo “Eh, questa cosa è davvero difficile, chissà, magari il prossimo anno…”?
Vediamo alcuni motivi che ci portano al fallimento:
1. Pensiamo troppo in grande – Ci diamo mete irraggiungibili.
Sia per la mancanza di tempo, la complessità della meta o l’impossibilità reale di fare così tante cose tra le altre del nostro quotidiano. Sai qual è la conseguenza? E’ ovvio che non riusciremo a fare l’impossibile. Il cammino, quindi, è già segnato: frustrazione e fallimento.
2. Non abbiamo una determinata determinazione – Volontà debole.
Facciamo propositi generici o facciamo nostri i propositi dei nostri amici o di qualche sito qua e là (eccetto il comshalom.org :) ), li ammiriamo e facciamo di essi i nostri progetti. Non nascono da dentro di noi, dalla revisione di vita e dalla vita di preghiera, ma da fuori, là dove l’erba del vicino è sempre più verde! Anche qui, il cammino è già segnato: Frustrazione e fallimento.
3. Facciamo progetti che non sono la volontà di Dio – Solo la propria volontà.
Quando diciamo che, ciò che non viene da Dio, cade per terra, questo avviene veramente! Scegliendo progetti che non sono la volontà di Dio ci centralizziamo in noi stessi non riusciamo a vedere gli altri e nemmeno i sogni di Dio per le nostre vite. Diventiamo miopi e cerchiamo invano di raggiungere ciò che non ci riempirà. E quale sarà il cammino? Frustrazione e fallimento.
Come possiamo uscire da questa trappola? Come fare di questo anno un anno diverso, in cui vedremo, davvero, quanto saremo cresciuti e raggiungeremo i nostri obiettivi?
1. Suddividere quelle mete irraggiungibili in obiettivi più piccoli.
Non correre facendo un proposito di questo tipo: “Quest’anno mi sforzerò di andare a messa tutti i giorni”. Perché non fare invece questo: “Nel mese di gennaio mi organizzerò per andare a messa tutti i giorni e, a fine settimana, annoterò i motivi per cui non sono riuscito, per poter migliorare a Febbraio”? Il cammino qui è al contrario. Invece di frustrarti, coglierai i frutti dei piccoli sforzi, ti sentirai realizzato e motivato ad impegnarti di più in futuro. Realizzazione e motivazione!
2. Onestà nello scegliere propositi che vengano da noi, a dentro di noi.
Deve essere da dentro a fuori! Se non vengono da dentro di noi saranno finti. Dentro i noi troviamo la forza, il senso, la violenza di cuore per mantenerci saldi nell’obbiettivo fissato. Realizzazione e motivazione!
3. Mettere tutto davanti a Dio e, nel cuore, contemplare i piani di Dio per noi.
In questo modo è impossibile non lottare per i nostri propositi. Dio desidera che i nostri progetti avvengano! Lui è il primo che desidera vederci crescere! Egli ama i nostri piani, che sono anche i suoi. Realizzazione e motivazione!
4. Rinunciare ai progetti che, sicuramente, ci allontaneranno da Dio o che semplicemente, per belli che siano, non sono Sua volontà.
“Quale vantaggio c’è che un uomo guadagni il mondo intero e perda la propria vita? (Mc 8, 36). Non vale la pena scegliere ciò che non ci porterà unità con Dio. Per questo sono necessarie una vita di preghiera autentica e la ricerca di persone di fiducia, più mature nella fede, che ci aiutino a discernere la provenienza dei nostri progetti. Realizzazione e motivazione!
Ancora, per avere un progetto di vita, abbiamo bisogno di un modello. E quale sarà il nostro modello? Quelli che, indipendentemente dal bene, pensano a sé stessi? Gli attori, attrici che dai media, con il loro bell’aspetto, appoggiano mentalità contro il Vangelo? Al contrario, Gesù e Maria devono essere i nostri primi modelli, subito dopo di essi i santi, le cui vite così vicine alla nostra realtà, ci insegneranno a seguire Cristo e, chiaramente, sono modelli per noi anche quei fratelli che, al nostro fianco, testimoniano il Vangelo e vivono virtù eroiche nel quotidiano della vita.
Dobbiamo ricordare anche che la vita non è rigida, ma dinamica. I nostri progetti di vita non sono verità assoluta e possono essere adattati alla realtà che ci si presenta. Siamo aperti a cambiamenti e adattamenti. In tutto questo, dobbiamo prevedere momenti di valutazione di ogni progetto, rivedendoli personalmente e anche con una persona più esperta, cercando sempre mezzi per ricominciare e continuare a camminare.
In questo modo, infine, contempleremo un anno veramente nuovo, dove le cose vecchie saranno passate e noi saremo nati nuovamente in Cristo. Felice Anno Nuovo!