È quanto ho potuto sperimentare io stesso quando ho conosciuto quasi per caso la Comunità Cattolica Shalom grazie a una persona a me cara. La mia vita di fede è sempre stata molto particolare, ma anche molto “costretta”, vissuta in una maniera quasi “privata”: sono infatti il solo praticante in tutta la mia famiglia, fatta eccezione per i miei nonni materni, e con tutte le amicizie e conoscenze passate non ho mai avuto modo di poter condividere la mia fede. Così, negli anni, ho sviluppato una fede molto riservata e chiusa: sono sempre andato a messa da solo, ho sempre pregato senza nessuno accanto a me, cose così insomma, e fin da subito mi è sembrato “strano” aver trovato una famiglia con la quale pregare, stare insieme, ma soprattutto essere me stesso.
Ricordo ancora quanto mi era sembrata insolita la prima volta in cui sono stato invitato a pregare il rosario insieme a loro la sera… quasi non ci credevo, e mi sono sentito ancor più stupito quando sono stato presentato a tutti, sembrava che mi conoscessero da sempre. Mi sono sentito a casa, in famiglia, dove ci si vuole bene, dove si condivide tutto, senza sentirsi “sbagliati”.
Il secondo giorno ho fatto un po’ l’abitudine, dal terzo ho capito che non avrei più potuto fare a meno di quell’appuntamento serale. A questo si sono aggiunte le catechesi del sabato pomeriggio: quando le ho seguite sono stato bene e anche lì ho potuto condividere i miei pensieri in tutta libertà.
Forse i canti e alcune cose sono un po’ diversi dalla mia spiritualità, quasi tutta latino, gregoriano, organo a canne e Concilio di Trento, ma ho capito che nella vita dobbiamo anche lasciare da parte le nostre convinzioni e le nostre posizioni e aprirci a ciò che di bello ci può arrivare. Alla fin fine, ciò che ci unisce è immensamente più importante di tutte le nostre opinioni che vanno e che vengono.
Mi sono sentito accolto, accettato, compreso, ascoltato, e questo vuol dire che mi sono sentito anche amato in quanto me stesso. Grazie davvero a Dio davvero, perché non sperimentavo questo da tanto, forse troppo tempo. Nel giro di pochi giorni molte persone della Comunità mi hanno domandato l’amicizia su Facebook… questo gesto così bello mi aveva sorpreso molto, mi sono sentito sempre più parte di una famiglia che mi stava abbracciando con sempre più calore. Un ragazzo della Comunità mi ha addirittura scritto personalmente per farmi gli auguri per la Pasqua, poi ci siamo anche sentiti telefonicamente. Non nascondo che ho pianto dalla commozione, perché mi sono sentito destinatario di tanto bene, forse immeritato, e di questo rendo lode a Dio.
Mi sono dilungato, ma tutto è sintetizzabile in un grande grazie, che rivolgo a Dio e alla Comunità Shalom. Che Dio vi benedica e vi accompagni. Sempre!
Patrizio Posca
Italia – San Vito al Tagliamento