La Comunità Cattolica Shalom sta ancora celebrando i suoi 40 anni. Lo scorso settembre siamo andati a Roma per rinnovare la nostra offerta di Vita ai piedi di Pietro — il nostro amato Papa Francesco — come facciamo ogni cinque anni di giubileo. Avevo avuto la fortuna di partecipare al mio primo Convegno Shalom cinque anni prima, per l’anniversario dei 35 anni della Comunità. All’epoca ero vocazionata, pregavo per discernere se fossi chiamata a diventare missionaria Shalom.
Mi ricordo di una conferenza del Convegno di quell’anno. Era sull’internazionalizzazione della Comunità. La Comunità Cattolica Shalom nacque nel Nord-Est del Brasile nel 1982, ma sin dalla sua fondazione Dio ci diede profezie, dicendo che dovevamo “allargare le nostre reti”, andando anche all’estero per evangelizzare. In questa conferenza del Convegno, Barbara Tavares, nostra sorella della Comunità di Vita, era stata invita a dare la sua testimonianza su come si fosse sentita chiamata a collegarsi online con giovani di tutto il mondo per evangelizzarli. Questo nel 2017. Un anno dopo, nacque il primo Gruppo di Preghiera “Vivi in Cristo” (traduzione italiana di “Alive in Christ”, ndt), destinato a giovani adulti che non avevano una missione Shalom nelle vicinanze, o che addirittura non avevano accesso alla fede cattolica, vivendo in luoghi dove i cristiani sono una minoranza.
Barbara cominciò nel 2018 con un gruppo inglese, del quale oggi sono pastore. Oggi ci sono molti gruppi divisi per lingua: inglese, francese, spagnolo, italiano, portoghese e tedesco. Le persone si collegano in casa e seguono lo stesso itinerario di preghiera comunitaria e formazione di tutti i gruppi Shalom nel mondo intero, chiamato Cammino della Pace.
Cominciamo sempre il gruppo con un momento di benvenuto, seguito da una profonda preghiera comunitaria nello stile Shalom, cioè carismatica e aperta ai doni dello Spirito (parole di sapienza, profezie, preghiere in lingua, ecc.). Dopo la preghiera c’è un momento di condivisione, mentre la seconda metà del gruppo è dedicata alla formazione, con generalmente un fratello o sorella della Comunità che predicano su un determinato tema, secondo il programma del Cammino della Pace.
Così come i gruppi Shalom “in presenza”, i gruppi Alive in Christ avanzano nelle diverse fasi del Cammino della Pace, cominciando con la fase Kerigma (che significa “annuncio” in greco), seguita dalle altre: Filoteia, Metanoia, Koinonia e Martiria. Finora, la maggior parte dei gruppi non hanno ancora superato la fase Metanoia, perché sono relativamente recenti — il più vecchio è quello in inglese.
Seminari “Life in Spirit”
Ogni pochi mesi i gruppi sono rafforzati da Seminari online “Life in Spirit”, durante i quali coloro che non hanno ancora ricevuto il battesimo nello Spirito Santo possono accogliere questa grazia. Per lo meno una volta all’anno, a Pentecoste e durante l’Incontro Internazionale dell’Opera, riuniamo i partecipanti dei diversi gruppi Alive in Christ per pregare e celebrare insieme.
Nel gruppo inglese ci sono partecipanti provenienti da Canada, Colombia, Australia, India Bangladesh e Malesia, solo per citarne alcuni. Meerà, di Trinidad e Tobago, testimonia: “Il gruppo di preghiera Vivi in Cristo è uno spazio nel quale mi è data l’opportunità di sentire la prossimità personale di Dio”. Come lei stessa riconosce, può sembrare strano pregare online, di fronte a uno schermo. Ma come Dio ci ha permesso di sperimentare tante volte durante la pandemia in cui tutti gli eventi di evangelizzazione si svolgevano online, Egli è trascendente. Si manifesta indipendentemente dai mezzi. Parla ancora, guarisce ancora, sparge ancora i suoi doni tra coloro che lo invocano e lo lodano, anche se online.
Alcuni mesi fa, durante il Convegno Shalom dei 40 anni a Roma, abbiamo avuto la grazia di fare una piccola riunione in presenza con due pastori e tre partecipanti del Gruppo Inglese AIC. È stata una gioia poter stare con le persone che normalmente vediamo solo in uno schermo!
Frutti dell’evangelizzazione
Per concludere, abbiamo visto tante meraviglie compiersi attraverso i gruppi di preghiera AIC: giovani che partecipano a eventi internazionali online con il nostro fondatore Moysés, conoscendolo di persona, giovani dei gruppi AIC che diventano vocazionati, così come io lo sono stata alcuni anni fa… e Dio farà molto di più!
Che Dio ci ispiri più modi di raggiungere sempre più persone da luoghi remoti, perché possano vedere ciò che abbiamo visto e ascoltare ciò che abbiamo ascoltato, così come i discepoli videro e ascoltarono Gesù, il Risorto che passò per la Croce e diffuse la sua Parola fino ai confini della terra.
Alive in Christ è una testimonianza di come internet e le reti costituiscono una straordinaria opportunità di dialogo, incontro e scambio tra le persone (Christus Vivit, 87) e di una viva esperienza con l’amore di Dio
Mylene Otou
Comunità di Alleanza Shalom