Lo studio della storia è una via importante per la ricerca della verità. E’ quanto affermato da Papa Francesco nell’udienza ai membri del Pontificio Comitato di Scienze Storiche, nel 60.mo dell’istituzione da parte di Pio XII. Il Papa ha quindi sottolineato che è importante capire cosa lo Spirito Santo vuole dire alla Chiesa di oggi. Il servizio di Alessandro Gisotti:
“Historia magistra vitae”. Papa Francesco ha ripreso la celebre affermazione di Cicerone, amata da Giovanni XXIII, per sottolineare quanto sia importante lo studio della storia che, ha detto, rappresenta “una delle vie per la ricerca appassionata della verità, che da sempre pervade l’animo dell’uomo”. Nei vostri studi, ha osservato il Papa, “voi vi trovate a confronto in particolare con le vicende della Chiesa che cammina nel tempo, con la sua storia gloriosa di evangelizzazione”, “come pure di infedeltà, di rinnegamenti, di peccati”:
“Le vostre ricerche, segnate insieme da autentica passione ecclesiale e da amore sincero per la verità, possono essere di grande aiuto a coloro che hanno il compito di discernere ciò che lo Spirito Santo vuole dire alla Chiesa di oggi”.
Il Comitato di Scienze Storiche, ha aggiunto, è “inserito ormai da lungo tempo nel dialogo e nella cooperazione con istituzioni culturali e centri accademici di numerose nazioni”:
“Nell’incontro e nella collaborazione con ricercatori di ogni cultura e religione, voi potete offrire un contributo specifico al dialogo tra la Chiesa e il mondo contemporaneo”.
Il Papa ha quindi rammentato la prossima ricorrenza del centenario dello scoppio della Prima Guerra Mondiale che sarà oggetto di un convegno internazionale. In esso, ha detto, “passerete in rassegna le più recenti acquisizioni della ricerca, con speciale attenzione per le iniziative diplomatiche della Santa Sede durante quel tragico conflitto”. E ancora si approfondirà “il contributo dato dai cattolici e dagli altri cristiani al soccorso dei feriti, dei profughi, degli orfani e delle vedove, alla ricerca dei dispersi, come anche alla ricostruzione di un mondo lacerato da quella che Benedetto XV definì inutile strage”, un appello ripreso poi da Pio XII poco prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale:
“Risuona ancora oggi, quanto mai attuale, il suo accorato appello: ‘Con la pace niente è perduto, con la guerra tutto può esserlo’ (Radiomessaggio del 24 agosto 1939). Quando riascoltiamo quelle parole profetiche, veramente ci rendiamo conto che la storia è magistra vitae”.
Il Papa ha quindi concluso il discorso incoraggiando gli studiosi “a continuare con entusiasmo nella ricerca e nel servizio della verità”.
Fonte: Radio Vaticana