Comunità

Amanda e Samuel, nuovi membri del Portale Giovani della diocesi di Utrecht

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Sem Título-1La Comunità Shalom è giunta ad Utrecht, in Olanda, su invito del Cardinal Willem Eijk, che al tempo affermava: “L’arrivo di una nuova comunità religiosa fa bene alla vitalità dell’Arcidiocesi”. Dopo essere arrivati nella cittadina di Renkum, nel sud del paese, il servizio dei missionari negli ultimi due anni si è via via esteso. I missionari Shalom, nello spirito del loro Carisma, sono divenuti ospiti fissi degli incontri dei giovani dell’Arcidiocesi e i loro volti sono ormai familiari ai ragazzi olandesi. L’invito alla GMG di Rio nel luglio 2013, nel paese dove la Comunità è nata, ha fatto il resto. Oltre 60 giovani di Utrecht hanno partecipato al viaggio, tra cui 40 del gruppo “Beleef je Geloof” (Vivi la tua fede). Il programma della Settimana Missionaria si è sviluppato a Fortaleza, dove la Comunità è nata e dove si trova oggi la sede principale. I giovani di Utrecht hanno così conosciuto lo Shalom non solo in Olanda, ma anche in Brasile.

“Una chiamata irresistibile”

Prima di entrare nella Comunità Shalom, Amanda è stata ricercatrice chimica nel campo dei bio-combustibili, presso l’Università Federale del Maranhao, in Brasile. Viene da una famiglia cattolica, ha due sorelle, andava a messa la domenica, spesso insieme alla nonna. “Mia nonna mi portava in chiesa ogni domenica. Quando non volevo, mi prometteva che dopo la messa mi avrebbe comprato un gelato”. Un ritiro ha segnato la sua vita. “Avevo una bella vita, un lavoro e una famiglia, ma la chiamata di Gesù che ho sentito in questo ritiro era irresistibile. Ho provato una gratitudine così grande per l’amore di Dio sentito durante il Seminario di Vita nello Spirito Santo, che ho deciso di donare la mia vita a Dio. Non ho esitato dunque, quando il governo della Comunità mi ha chiesto di partire in missione per l’Olanda. Ero già missionaria da tre anni in Brasile: ero disponibile per una nuova missione”.

“Una forte esperienza”

Samuel è il terzo in una famiglia di cinque figli ed è missionario nella Comunità Shalom da dieci anni. “Nella mia adolescenza la mia fede era debole, pensavo alle mie cose e mi ero chiuso a Dio. Ma a 16 anni ho partecipato a un gruppo di giovani, in cui attraverso la preghiera e l’amicizia, ho avuto una forte esperienza dell’amore di Dio. Ho scoperto lì cosa è veramente la Chiesa: Comunione di Dio con le persone”. Fino ai 22 anni ero un parrocchiano attivo e tra le altre cose lavoravo come falegname in una fabbrica. Ma ero sempre in cerca della mia vocazione. Quando lo Shalom arrivò nel sud del Brasile, nel 2000, ho conosciuto la Comunità: è stata davvero una scoperta. Dopo due anni sono stato inviato a Lugano, in Svizzera, dove ho studiato teologia per cinque anni, insegnando anche religione in una scuola e organizzando incontri per i giovani.”

“Un bel cammino di amicizia”

La casa Shalom in Olanda piace ai due missionari. Amanda dice: “Già all’arrivo mi sono sorpresa. Pensavo che gli europei fossero distanti, ma in realtà ho ricevuto un’accoglienza calorosa. Molti parrocchiani ci hanno ricevuto – un segno della protezione di Dio per i suoi missionari. Mi sento davvero a casa con i giovani, posso ascoltarli, ma posso anche esprimere la mia opinione. Un bell’inizio di un cammino di amicizia. Sono felice per le tante persone che incontro e che vogliono aiutarmi”. Anche oggi, Amanda continua a sorprendersi: “Ieri sono andata per la seconda volta a pattinare sul ghiaccio. E’ difficile, ma è bello vedere che le persone si preoccupano di farmi apprendere anche questo elemento della cultura”. Samuel ha fatto anche un tentativo con i pattini, ma commenta sorridendo: “Sono rimasto un’ora senza muovermi da dove ero!”.

“Una più profonda conoscenza della fede”

Rispetto ai brasiliani, i giovani olandesi conoscono molto meno la fede, come Amanda ha notato negli ultimi due anni. “In Brasile la fede si conosce già a scuola e anche in altri ambiti c’è una grande offerta, fa parte della nostra vita. Qui la fede difficilmente ha spazio, e questo è doloroso. I giovani non entrano in contatto con persone di fede. Allo stesso tempo questa è una sfida: con la mia vita e con la potenza di Dio, mostrare alle persone la bellezza di conoscere Gesù e di averlo realmente come amico”. Samuel racconta un episodio della gioventù di Moysès, il fondatore della Comunità. “Moysès vide, mentre guidava, il viso di un giovane che attraversava la strada. Pensò: ‘Forse lui non conosce Dio, e se non faccio nulla perché lui conosca l’amore di Dio, nessun altro forse mai lo farà’. Questo atteggiamento dello Shalom, sempre aperto all’altro, si applica ai giovani in tutto il mondo. Appartengono a diverse culture e origini, ma noi ci sentiamo chiamati dal viso di tutti loro”. Anche rispetto alla Svizzera, l’Olanda ha una minore conoscenza della fede. Samuel però sente che in Olanda c’è più apertura verso la fede. “Gli olandesi che conosciamo voglio davvero crescere nella fede. Negli ultimi anni c’è stato un vuoto, questa generazione non conosce le basi della fede, e questa è un’occasione. C’è un vuoto da riempire. Moysès dice che le persone che non conoscono Dio sono amate da Lui. Con la misericordia e la gioia le possiamo portare a conoscere Dio”.

“Una base solida”

Amanda e Samuel nel loro servizio con i giovani dell’Arcidiocesi di Utrecht vogliono costruire sulle solide basi poste negli ultimi anni da Hao Tran, il ragazzo vietnamita che li ha preceduti nel servizio per la Pastorale Giovanile. Amanda ci dice: “Lavorare con i giovani è la mia passione. Rappresentano sempre una speranza. Abbiamo già un programma per il 2015, e su questa base vogliamo continuare. Ma abbiamo anche il nostro modo di lavorare, il Carisma Shalom ha un ruolo importante nella mia identità, in tutto quello che faccio e dico”.

Samuel aggiunge: “Abbiamo allacciato molti rapporti negli ultimi due anni. La GMG in Brasile è stata molto importante, ma anche i ritiri tenuti da Amanda. I giovani ci hanno conosciuto attraverso questi momenti. Loro ci invitano alle loro attività, e così facciamo noi. E’ stata una bella esperienza!”.

Intervista completa in olandese: http://aartsbisdom.nl/Nieuws/Pages/Hao-Tran-verruilt-jongerenwerk-voor-pastoraat.asp


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