“È importante avere cura” che tutti i ragazzi ricevano la Cresima, perché è il Sacramento che permette di vivere in pienezza la vita cristiana. È quanto Papa Francesco ha raccomandato questa mattina durante la catechesi pronunciata dell’udienza generale in Piazza San Pietro. Al termine, il Papa ha chiesto ancora una volta che il lavoro, “sorgente di dignità”, sia “preoccupazione centrale” per chi gestisce la cosa pubblica. Il servizio di Alessandro De Carolis:
Sette doni, che farebbero brillare qualsiasi esistenza, ma che spesso giacciono spenti in un angolo della vita di tanti cristiani. Sapienza, Intelletto, Consiglio, Fortezza, Scienza, Pietà, Timore di Dio: è tutto quanto Dio elargisce con il Sacramento della Confermazione e che sempre più frequentemente non ha riflesso nella testimonianza di vita di chi è cresimato, anche perché – constata Papa Francesco – è il cammino stesso dell’iniziazione cristiana a rimanere incompiuto in molti ragazzi:
“E per questo è importante avere cura che i nostri bambini, i nostri ragazzi abbiano questo Sacramento. Tutti noi abbiamo cura che siano battezzati: e questo è buono. Ma forse non abbiamo tanta cura che ricevano la Cresima: restano a metà cammino (…) E se voi a casa vostra avete bambini, ragazzi che ancora non l’hanno ricevuta e sono in età di riceverla, ma, fare tutto il possibile per finire questa iniziazione cristiana e che loro ricevano la forza dello Spirito Santo. Ma è importante!”.
Ai doni dello Spirito Santo Papa Francesco annuncia di voler dedicare le catechesi che seguiranno quelle sui Sacramenti e intanto, quasi a introdurle, ribadisce come ogni singolo Sacramento sia il modo scelto dal Creatore di plasmare le sue creature “ad immagine del suo Figlio”. In particolare, la Confermazione, spiega…
“…apporta una crescita della grazia battesimale: ci unisce più saldamente a Cristo, porta a compimento il nostro legame con la Chiesa, ci accorda una speciale forza dello Spirito Santo per diffondere e difendere la fede, per confessare il nome di Cristo e per non vergognarci mai della sua Croce”.
E alle migliaia di “coraggiosi” in Piazza San Pietro, capaci di sfidare la temperatura rigida e le spruzzate di pioggia gelida, Papa Francesco aggiunge un’altra considerazione: quando lo Spirito entra in “azione” e “pervade tutta la persona e tutta la vita”, accade un autentico, silenzioso prodigio:
“Quando accogliamo lo Spirito Santo nel nostro cuore e lo lasciamo agire, Cristo stesso si rende presente in noi e prende forma nella nostra vita; attraverso di noi, sarà Lui – ma guarda, sentite bene questo, eh – attraverso di noi sarà lo stesso Cristo a pregare, a perdonare, a infondere speranza e consolazione, a servire i fratelli, a farsi vicino ai bisognosi e agli ultimi, a creare comunione, a seminare pace”.
Al momento dei saluti post-catechesi, Papa Francesco tocca alcune tematiche sociali. Dapprima, incoraggia le Associazioni “Carta di Roma” e “Casa Alessia” a proseguire i rispettivi impegni verso i “bisognosi e i rifugiati”. Poi, è la volta del lavoro affrontato in un saluto speciale rivolto agli operai della Shellbox di Castelfiorentino, accompagnati all’udienza dal cardinale Giuseppe Betori:
“Mentre esprimo la mia vicinanza, formulo voti che si faccia ogni sforzo possibile da parte delle competenti istanze, perché il lavoro, che è sorgente di dignità, sia preoccupazione centrale di tutti. Che non manchi il lavoro! E’ sorgente di dignità!”.
Fonte: Radio Vaticana