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Intervista a Jean-Luc Moens, moderatore di CHARIS

Jean-Luc è stato a Fortaleza – CE, partecipando al Festival Halleluya. In questa occasione, ha condiviso la sua esperienza con Dio, le sue impressioni sull’evento e l’importanza della nuova evangelizzazione.

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Con oltre 45 anni di esperienza carismatica, il professore belga Jean-Luc Moens, membro della Comunità Emmanuel, è stato scelto come moderatore di CHARIS, Servizio Internazionale per Rinnovamento Carismatico Cattolico (RCC). È stato istituito da Papa Francesco alla festa di Pentecoste di quest’anno 2019 e la sua missione è favorire il flusso di grazia che lo Spirito Santo ha manifestato nella Chiesa attraverso i suoi doni. Jean-Luc è stato a Fortaleza – CE, partecipando al Festival Halleluya. In questa occasione, ha condiviso la sua esperienza con Dio, le sue impressioni sull’evento e l’importanza della nuova evangelizzazione.

 

Solo un’occasione per Dio

Quando incontrò sua moglie, Jean-Luc studiava matematica. Motivato, quindi, dalla sua ragazza, prese parte ad alcune attività della chiesa, ma senza molto coinvolgimento. Tuttavia, anche con uno sguardo più razionale alla vita, il matematico afferma che mentre diceva che tutto quello non faceva per lui, aveva il desiderio di capire perché gli altri conoscessero Gesù Cristo e lui no. Ed è stato dalla lettura del libro di David Wilkerson La croce e il pugnale che l’insegnante si è aperto all’azione di Dio nella sua vita.

L’esperienza del missionario con Dio si è effettivamente svolta in un incontro sulla teologia. Sul posto, Jean-Luc ha recitato la seguente preghiera: “Sto molto bene così come sto. Ho una fidanzata magnifica. Studio matematica. Vado a messa ogni domenica. Se vuoi che ti chieda l’effusione dello Spirito, oggi ti do un’occasione.” L’insegnante chiese anche a Dio che un giovane pregasse per lui. L’incontro stava per finire e nessuno era andato dal matematico. Quando era già alla porta, sentì una mano toccarlo e voltatosi vide che era il ragazzo che aveva catturato la sua attenzione all’inizio dell’incontro. Il giovane pregò per lui e ci fu il suo battesimo nello Spirito Santo. “Mi sono reso conto che Dio aveva ascoltato la mia preghiera.”

 

L’azione dello Spirito

Il dono che Jean-Luc supplica di più a Dio è quello del discernimento: riconosce che questo è il suo più grande bisogno, in questo momento in cui assume un ruolo così importante. “Dico a Dio di non permettermi di fare qualsiasi cosa che possa impedire il piano di amore per il RCC e la Chiesa”, condivide il missionario.

Riguardo all’azione dello Spirito, l’insegnante spiega che è possibile percepirlo e che non dovrebbe essere limitato, soprattutto quando si vive l’evangelizzazione. “Vivere i carismi è essere disponibile allo Spirito Santo, lasciandolo agire senza che io lo sappia”, afferma il moderatore di CHARIS.

Halleluya e la gioia di essere di Dio

Dopo aver passeggiato nell’arena del Festival Halleluya e aver visto le varie opzioni offerte al pubblico, Jean-Luc si è reso conto della presenza di un sistema completo che è attraente per i giovani, ma che li porta oltre. Un altro aspetto che ha attirato la sua attenzione è stata la dinamica dell’evangelizzazione giovanile per incontrare altri giovani. “L’unico modo per attirare una persona a Cristo è attraverso il contatto personale e qui si fa”, ha detto.

Anche la dimensione sociale dell’evento lo ha toccato molto quando ha visto le persone donare sangue e cibo ai bisognosi. Quest’anno, il Festival Halleluya ha superato le aspettative per la raccolta di sacche di sangue. Il moderatore CHARIS ha anche sottolineato che al Festival i giovani possono provare la gioia di essere di Dio pur essendo giovani, perché tra le opzioni di intrattenimento è possibile trovare giochi, sport e molta musica.

 

CHARIS, desiderio di papa Francesco

Desiderato da papa Francesco, CHARIS si rende disponibile a tutte le realtà carismatiche in tutto il mondo. Jean-Luc spiega che la missione del nuovo corpo è condividere l’esperienza dello Spirito Santo vissuta nel RCC con l’intera Chiesa. Perfino Papa Francesco ha già espresso questa intenzione chiedendo ai sacerdoti di condividere di più il Battesimo nello Spirito Santo. Tra i lavori sviluppati da CHARIS vi sono la formazione della leadership, studi sui Seminari di Vita Nello Spirito Santo e l’intercessione profetica per l’ecumenismo.

Evangelizzare è come il paracadutismo

A proposito della nuova evangelizzazione, il moderatore di CHARIS spiega che la Nuova Pentecoste avviene mentre evangelizza. “Evangelizzare è spaventoso e quindi vogliamo che lo Spirito ci dia sicurezza.” Ma, secondo l’insegnante, l’evangelizzazione è come il paracadutismo, lo Spirito arriva al momento giusto, non prima né dopo, ma al momento giusto; apre il paracadute e dà il dono necessario per raggiungere il cuore di una persona particolare. “Evangelizzate e vedrete lo Spirito Santo all’opera”, motiva.

 

Testimonianza di evangelizzazione

Ero sul treno e ho trovato una famiglia americana (padre, madre e figlio). Hanno iniziato a parlare con me. “Che cosa fai?”, mi chiese il padre. “Sono un missionario”, risposi. “Sei un prete?” chiese l’uomo. “No, ho sette figli. Siete cristiani?” chiesi. Il padre era un metodista. La donna disse che non era cristiana e non credeva a nulla. Quindi, ho iniziato a parlare con lei. Ho visto che il marito era felice che parlassi con sua moglie perché “nessuno è profeta nella sua stessa casa”. C’è stato un momento in cui ho detto a questa donna che non era nata per vivere 60 o 70 anni su questa terra, ma per l’eternità. Quelle parole toccarono il cuore della donna e cominciò a piangere. Ho capito che era qualcosa detto dallo Spirito Santo stesso. Questo è un tipico esempio di quando lo Spirito Santo agisce in noi… Una semplice frase che ha toccato profondamente quella donna.

 

Traduzione: Jhoanna Climacosa


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