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Da ateo a missionario inviato al paese più decrescente del mondo: conosci la storia di William Rocha

Il giovane ha avuto la sua esperienza con Dio nel 2007 durante una Messa per gli infermi, a Fortaleza – CE. A gennaio 2020 parte per le Svezia, paese che conta l’85% di atei.

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William Rocha parte para a Suécia em 2020 | Foto: Arquivo Pessoal

“Quando ero giovane mi sono fatto l’idea che Dio non esisteva, nemmeno gli angeli, i santi e la vita dopo la morte. Nulla! Credevo che la vita fosse appena questa e basta”. La decisione di vita ha fatto di William Rocha un ateo dalla vita dissoluta. Le cose sono cambiate quando il giovane è stato invitato dalla zia a visitare la Comunità Shalom durante una Messa per gli infermi, presieduta da padre Antonio Furtado.

William racconta che, ispirato dalla zia, ha messo alla prova Dio, dicendo: “ Dio, o quello che chiamano Dio, provami che tu esisti. Se io non vedo, non credo”. Il giovane, credendo di non saper fare una preghiera, ha aperto gli occhi e osservava in tono giocoso le persone in preghiera, che cantavano, con le braccia alzate e pregavano in lingue.

Un giovane che non credeva in Dio

La sorpresa è giunta alla fine dell’adorazione, quando una ministra della preghiera ha proclamato che in quell’assemblea c’era un giovane che non credeva in Dio. Lui si trovava sul lato sinistro, alla fine dello spazio, al lato della cappella. “ Ragazzo mio, Dio ti dice ora che non c’è bisogno della tua fede perché lui esista”, William ricorda le parole di scienza e sapienza in quella notte, nel 2007, nel Centro di Evangelizzazione Shalom della Pace, a Fortaleza – CE.

William, al centro dell’immagine, durante il suo Seminario di Vita nello Spirito Santo.

Quella proclamazione ha fatto riflettere il giovane, perchè lui si trovava nello stesso luogo che la ministra della preghiera aveva proclamato. Poco tempo dopo, il sacerdote che portava il Santissimo Sacramento gli si è avvicinato, gli ha fatto il segno della croce e gli ha toccato la spalla con la mano. “In quel momento ho sentito qualcosa di diverso, mi sono subito ricordato del tempo dell’infanzia, nella scuola cattolica in cui ho studiato”, riporta William.

Preso dall’emozione

Terminata la Messa, l’allora studente ha iniziato a metabolizzare l’esperienza che aveva avuto. Una settimana dopo, la zia lo ha invitato di nuovo alla messa. William è andato e durante l’adorazione al Santissimo ha ascoltato la seguente proclamazione: ”C’è un giovane qui, in mezzo a noi, vicino all’immagine della Madonna, che prima di venire qui ha detto a qualcuno che non credeva nella Madonna, nella sua purezza e verginità. Ma, figlio mio, sì, lei è Vergine”

William è stato preso dall’emozione, ancora di più quando il sacerdote, ancora una volta, si è avvicinato al Santissimo e lo ha toccato. E’ terminata la Messa, nella sua mente segnata dalla logica e dal dubbio, William si è fatto delle domande su quell’esperienza. E’ stato in quel momento che ha deciso di andare per il terzo giovedì a quella messa, ma ora senza dire niente a nessuno. Si è seduto in luogo che rimane dietro ad un albero, quasi nascosto in mezzo ad una moltitudine di cinquemila persone.

Alla fine dell’adorazione al Santissimo un incontro inspiegabile. “Il sacerdote che era già passato dove io mi trovavo, all’improvviso, è tornato senza aver toccato nessuno fino ad arrivare al punto esatto dove io mi trovavo, allontanando le sedie. In questo momento, io ero accovacciato dietro all’albero. Il sacerdote è venuto e ha pregato su di me. In quella messa, ho creduto che quel pane era Gesù Cristo”, testimonia.

Con le valigie pronte per fondare una missione

Dopo quell’esperienza forte William si è inserito all’interno della Comunità Cattolica Shalom in un gruppo di preghiera, e ha percorso un cammino di crescita spirituale. Nel 2011 il giovane ha fatto il Vocazionale Shalom, nell’anno seguente è stato inviato come missionario a Maceió, come postulante della Comunità di Vita.

Nel 2013 è ritornato a Fortaleza come Postulante di secondo anno nella Comunità di Alleanza. Attualmente è Maestro in Studi di traduzione ed è con le valigie pronte per fondare una missione della Comunità in Svezia insieme ad altri due giovani Cenildo da Costa Filho, di Curitiba (PR) e Luis Gonzaga de Lima, di Santo Amaro (San Paolo).

Il paese più ateo del mondo

La Provvidenza Divina conduceva William proprio nel paese più ateo del mondo, con una percentuale di non credenti che attinge l’85% della popolazione. In Svezia, solo il 2 % si dichiara cattolico.

“La mia aspettativa è altissima. Non vedo l’ora di arrivare lì e vivere questa esperienza missionaria. So che avremo molte difficoltà con la lingua, il clima freddo, i pochi fedeli nella Chiesa Cattolica. Nonostante questo, mi fa più felice il fatto di sapere che coltiveremo amicizie, conosceremo persone e faremo parte delle loro vite”, riporta il giovane.

William andrà in Svezia a gennaio 2020. “La nostra missione sarà a Stoccolma, ma in attesa di arrivare lì, vivremo nella città di Uppsala per imparare la lingua svedese e studiare nei luoghi di religione e cultura, oltre a conoscere persone e vivere un periodo di inculturazione”, spiega il giovane.

Giovani si preparano a fondare una Missione in Svezia.

La richiesta della Missione di Stoccolma in Svezia è sorta su richiesta del Cardinale Arborelius, arcivescovo di Stoccolma, al Fondatore e Moderatore Generale della Comunità Shalom, Moysés Azevedo. Il dialogo ha avuto inizio nella Giornata Mondiale della Gioventù ( GMG), della Polonia, ed è stato formalizzato dal cardinale nel 2017, quando lui ha inviato una lettera al fondatore della Comunità Shalom.

“Ero già stato consultato per andare in missione in Australia, ma il processo non è andato a buon fine. Quando è sorta questa possibilità di aprire questa missione in Svezia, l’Assistente Internazionale della Comunità, Padre Cristiano Pinheiro, mi ha consultato e ho inviato la lettera. La richiesta è stata accettata e ora, a gennaio, parto in missione”, condivide William Rocha, il giovane che da ateo è diventato missionario, inviato al paese più decrescente al mondo.

 

 


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