Tutti noi portiamo nella nostra vita esteriore e interiore grandi tempeste e onde che provano a sommergere la barca della Chiesa che è in noi, che provano a sommergere il tempio dello Spirito Santo quale noi siamo. Venti contrari, onde grandi, che provano a coprirci e a farci affogare. È così l’azione del mondo esteriore e anche il movimento del mondo dentro di noi.
E a noi che siamo della Comunità, il Signore Gesù dona una direzione chiara, una parola forte; come forte è lo choc (l’esperienza) della Risurrezione, come forte è l’annuncio con parresia (con audacia), come forte è una fede segnata da una vita di convinzioni, così è forte anche questa parola.
Per vivere la povertà nella Comunità noi abbiamo bisogno di vivere la Comunione dei Beni, il Signore Gesù ci dice: “nessuno può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si dedicherà a uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e il denaro.” Abbiamo bisogno di lasciarci toccare da questa parola e di non averne paura.
Qui, molto prima di provare a comprendere l’impatto della nostra idolatria, la nostra idolatria verso i soldi, la nostra idolatria che si alza contro il vissuto della povertà, la nostra idolatria che ci impedisce di vivere la Comunione dei Beni, invece di avere paura di questa parola, noi abbiamo bisogno di toccare questa parola e non più solo guardarla.
Noi dobbiamo cambiare prospettiva, ascoltando, invece, il dolore del cuore di Gesù che ci dice come Lui si sente ogni volta che non viviamo la nostra chiamata, il dolore che sente quando dice che se io non vivo la condivisione non lo sto amando.
Come anime spose, noi abbiamo bisogno di toccare con mano questo dolore, perché soltanto così noi avremmo il coraggio di proseguire in mezzo alle tempeste; quando Gesù ci dirà: “vieni!”, fare come Pietro che andando contro la sua natura e la logica della natura, ha camminato sopra le acque, e quando la sua fede ha vacillato è Perché, quando ha cominciato a camminare sopra le acque, dice la Parola di Dio, che la violenza del vento raddoppiò, e lì lui cominciò a essere sommerso.
In questa occasione Gesù ci terrà al sicuro e ci dirà: “Uomini deboli nella fede, perché avete dubitato?”. Lui salirà nella barca del nostro cuore, salirà la barca che c’è in noi, salirà nella barca che c’è al di fuori di noi, che è la barca della Comunità, che è quella della Chiesa: il vento cesserà, e allora noi potremmo dire in verità: “Tu sei veramente il Figlio di Dio”.
Coraggio, viva la sua Comunione dei Beni con gioia ! Shalom!
Leandro Formolo
Comunità Cattolica Shalom
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