Comunità

Comunità Cattolica Shalom: Cammino di unità

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Per questo la Comunità si sente chiamata a riflettere l’Unità della comunione d’amore della Trinità (Statuti della Comunità Cattolica Shalom, art. 13)

 La pace è la riconciliazione dell’uomo con Dio, con se stesso, con gli altri e con tutta la creazione. Essa è la comunione d’amore con la Trinità incarnata nella nostra vita comune che ci è donata dal Risorto che è passato per la croce. Nel nostro carisma, la Pace, ricevuta nella contemplazione del Risorto che è passato per la croce, è accolta nella vita comunitaria per mezzo del vissuto dell’Unità. Mi ricordo qui dell’itinerario di Dio nella mia vita in relazione all’unità. A partire dalla mia esperienza di Dio e dalla coltivazione dell’amicizia divina, il Signore mi conduceva verso un vero cammino di donazione. Con semplicità capivo che, per crescere nella mia comunione con Dio, era indispensabile crescere nella mia comunione coi fratelli. Percepivo che la mia comunione con Dio mi lanciava verso una donazione di vita agli altri. Compresi che l’amore era uno solo e che, nella misura in cui cresceva il mio amore per Dio, cresceva anche la necessità di donarmi agli altri. E quanto più mi davo agli altri, tanto più cresceva il mio amore per Dio.

Scoprivo poco a poco il segreto della felicità e della pace. E non le ho trovate in un cammino di realizzazione personale. Ossia in una vita vissuta in vista di me stesso, dove gli altri entrano nella misura in cui sono utili ai miei piani e progetti di felicità. No, decisamente non le ho trovate in questo cammino facile. La felicità e la pace le ho trovate nella misura in cui mi sono dimenticato di me stesso, e senza riserve, mi sono donato a Dio e agli altri. Questo donarsi non può essere calcolato o misurato secondo il mio metro e i miei limiti. Esso dev’essere senza misura, come senza misura è l’Amore con cui sono stato amato.

Le parole del Vangelo assumevano maggiore significato per me e, come mai prima, capivo il vero significato della parole AMORE, VERITÀ e VITA.

Volgersi a Dio e al fratello

Sapendo queste cose, sarete beati se le metterete in pratica. (Gv 13,17)

Senza alcun dubbio, è questo l’unico cammino della Pace. Vivere una vita volta a Dio e agli altri. Senza alcun dubbio è questo il cammino della felicità. Vivere l’amore. Amore che è una vita donata a Dio e agli altri, se necessario, fino al sacrificio. Vivere la verità del Vangelo in tutta la sua sana novità e radicalità. Questo amore, che genera unità, mi invita a donarmi continuamente, condividendo quello che sono e quello che ho, per configurarmi sempre più a Cristo.

(…) pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini; apparso in forma umana, umiliò se stesso facendosi ubbidiente fino alla morte e alla morte di croce. Per questo Dio lo ha esaltato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni altro nome. (Fil 2,6-9a)

Vivere la vita di Cristo. Amare come ha amato Cristo. Donarsi come Egli si è donato.

Infine, seguirLo! Vivere, nella realtà propria di ognuno, la povertà di Cristo, l’obbedienza di Cristo, la castità di Cristo.

Questo non è compito facile. Direi che è impossibile con le sole forze umane. Per questo, affermo con convinzione, che questo è l’unico modo affinché la nostra umanità sia piena. Questa è la felicità e la pace che essa brama, la santità.

Cristo non ci ha promesso una vita  comoda. Chi vuole la comodità sbaglia direzione. Ma ci mostra il cammino di ciò che è grandioso, di ciò che è buono, di una vita umana autentica (Benedetto XVI, udienza ai pellegrini di lingua tedesca)

Santità, l’unica forma di essere pienamente uomini.

Santità, lasciarsi trasfigurare in Cristo. Questo è compito della grazia! Ma tocca a noi aspirarvi in tutto e con essa cooperare.

Questa Unità è dono dello Spirito. È lo Spirito che ci costituisce in una comunità evangelica, secondo lo stile delle prime comunità cristiane (cfr At 2 e 4). Nella comunità cerchiamo di accogliere nelle nostre vite la salutare novità e radicalità del Vangelo che, nella carità di Cristo, genera in noi un solo cuore e una sola anima (Cfr At 4,32). Questa unità nella carità, proposta dal vissuto del Vangelo in tutta la sua radicalità, è un’opera dello Spirito Santo che, in questo modo, genera in noi la santità. Così, attraverso la potenza dello Spirito e per mezzo del vissuto della carità, il nostro scopo è la santità, non per presunzione ma per vocazione. (Statuti della Comunità Cattolica Shalom, art. 12)

Sul piano dell’unità mi piacerebbe ricordare che Dio ci rende uno in Cristo. Siamo chiamati a seguirlo nella Chiesa. Come figli della Chiesa, Dio ci ha concesso un carisma per crescere in santità e servire la Chiesa e l’umanità. Questo carisma si manifesta nella Comunità.

È per questo che è molto importante riconoscere la bellezza della Comunità che rende visibile il carisma. La Comunità è un dono. Essa è bella e noi le siamo profondamente grati poiché attraverso di essa Dio si è reso tanto presente. Certo, possiede i suoi limiti,che sono i nostri, poiché la nostra umanità, con le sue virtù e i suoi limiti, compone la Comunità. L’amore per la Comunità e lo zelo per il carisma che essa manifesta, sono fonti dell’Unità.

La fedeltà agli impegni comunitari non deve essere intesa solo come un dovere, ma deve essere cercata in primo luogo come un vero bisogno. Abbiamo bisogno della Comunità per crescere in quello che Dio ci chiama ad essere. Abbiamo bisogno della Comunità per compiere i disegni di Dio di servire la Chiesa e l’umanità. L’Unità si costruisce nella carità di Cristo. La carità di Cristo è una vita offerta a Dio, alla Chiesa, alla Comunità ed all’umanità.


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