Man mano che le persone conoscono e si avvicinano alla Comunità Cattolica Shalom, di solito iniziano a domandare e a chiedere informazioni sull’uso di una croce a forma di “TAU” da parte dei suoi membri, più precisamente sul significato del colore del cordone e sulla correlazione relativa alla forma della chiamata di ogni discepolo o persona consacrata: Comunità di Vita o Comunità di Alleanza.
Così e così è della Comunità di Vita… Quello con il cordone grigio è Alleanza? Ma la sua amica portava un cordone beige… La mia amica ha il TAU sul cordone bianco, che cos’è? E così iniziano le prime comprensioni dei significati esterni che portano ai veri significati interni e spirituali della Vocazione.
Sembra essere confuso, ma lo chiariremo in alcune parti:
Primi passi
Dopo il Seminario di Vita nello Spirito Santo, attratti dall’amore di Dio nel carisma Shalom, il secondo passo del cammino è l’adesione ad un gruppo di preghiera. Qualche Successivamente, il membro del gruppo, volendo approfondire ancora di più il carisma, può seguire un percorso di discernimento vocazionale nella Comunità Shalom, della durata minima di un anno: tempo di scoperta e di ascolto per corrispondere alla chiamata di Dio. Assistito e guidato da un Accompagnatore Vocazionale (direttore spirituale), la persona che sta facendo il suo discernimento vocazionale procederà verso l’ingresso nel postulantato della Comunità di Vita o della Comunità di Alleanza.
Comunità di vita – cordone di color beige e marrone
Dopo questa prima fase, il postulante entra nel discepolato (durata minima di due anni), durante il quale riceverà il primo segno, il “TAU”, simbolo della sua elezione e appartenenza a Dio. Il colore beige significa che quel membro della Comunità Shalom è un discepolo della Comunità di Vita, è stato accettato nel percorso di formazione della Comunità.
Avendo dato frutti nella sua vita spirituale, comunitaria e apostolica, il discepolo sarà in condizioni di fare la sua prima promessa e dopo essere stato accettato, riceverà poi il “TAU” con il cordone marrone, come segno di consacrazione.
I membri della Comunità di Vita iniziano a vivere comunitariamente, abitando in una delle “Case comunitarie” della Comunità Shalom e, nella loro nuova famiglia, condividono la loro vita di incontro con Dio, con se stessi e con il fratello. La Comunità di Vita è il nucleo centrale della Comunità Shalom e manifestazione di questo carisma. Vite, capacità, tempo, beni potenziali e futuro sono investiti in una sequela totale e incondizionata del Signore Gesù. I suoi membri abbracciano una vera e propria chiamata di dedizione alla preghiera, alla vita fraterna e al servizio dell’Opera.
Comunità di Alleanza – cordone di color grigio e bianco
Dopo il periodo di postulato (minimo due anni), la tappa successiva del cammino è il discepolato (minimo due anni), durante il quale il candidato riceve il segno del “Tau” con il cordone grigio e viene accolto nel cammino formativo della Comunità. Questo periodo è caratterizzato da un approfondimento della vita spirituale e vocazionale. Una volta maturato nel carisma, il discepolo fa la sua prima promessa come membro della Comunità d’Alleanza, ricevendo il segno sul cordone bianco.
La Comunità di Alleanza è la chiamata del Signore a vivere la sequela di Gesù Cristo e del suo Vangelo nel mezzo della vita familiare e delle attività professionali, rimanendo nelle proprie famiglie, nelle proprie case e nelle proprie attività o lavori. Essi pongono la vocazione come la grande priorità della loro vita e delle loro attività, impregnandosi dello spirito di questo carisma, sempre disposti ad abbracciarlo e a viverlo in tutta la sua pienezza e radicalità. Essi assumono, secondo il carisma, una vita di preghiera, di fraternità e di apostolato comune per il bene della Chiesa e il servizio degli uomini.
Il segno – TAU
Quando diventa membro della Comunità, il membro della Comunità di Vita o Alleanza riceve una croce a forma di Tau come segno visibile della sua elezione e appartenenza a Dio e alla Comunità. Questo segno deve accompagnarlo per tutta la vita, ricordandogli la vocazione che è chiamato a vivere e la testimonianza che deve dare agli altri.