I rappresentanti delle Conferenze episcopali e della Pastorale giovanile di tutto il mondo, dei movimenti e delle congregazioni si stanno riunendo a Fatima in un incontro di preparazione alla GMG 2023. L’incontro ha lo scopo di presentare l’organizzazione e di delineare le strategie di cooperazione con i più diversi operatori della pastorale giovanile.
Con la partecipazione di circa 300 persone provenienti da oltre 100 Paesi, l’IPM – International Preparatory Meeting, è iniziato il 17 ottobre, con una conferenza del Prefetto del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, il Cardinale Farrel.
Che la prossima GMG sia uno spazio aperto dove i giovani possano incontrare Cristo e scoprire da lui la loro vocazione nella vita”. Che questa GMG sia per molti di noi e per la società un nuovo inizio”. Con queste parole, il cardinale Farrel ha espresso le aspettative comuni di tutti i partecipanti all’IPM.
Ha concluso dicendo: “Facciamo di questo incontro faccia a faccia un segno di costruzione di ponti tra nazioni e culture. Questo è ciò che le Giornate Mondiali della Gioventù hanno rappresentato fin dalla loro nascita. Questo messaggio non è mai vecchio e oggi è molto necessario”.
Shalom nella GMG 2023
La Comunità Cattolica Shalom era presente all’incontro preparatorio attraverso i missionari che rappresentavano i più diversi fronti di apostolato: ll consultorio giovanile nella persona di Bertrand Wadi, l’assistenza internazionale con Tiago Barroso, Il centro Internazionale Giovannile San Lorenzo con Vitor Aragão e Fabiola Inzunza e Anderson e Padre Jean Missionari che componevano le delegazioni delle loro arcidiocesi di missione – Ungheria e Algeria.
“Una Chiesa giovane che ama i giovani”, come ha sintetizzato l’IPM, Tiago Barroso, – Assistente Internazionale della Comunità Shalom – “è stato bello vedere la Chiesa dare risalto ai giovani, preparando non solo per loro la GMG, ma con loro.
Il responsabile per i giovani, Bertrand Wadi, ha sottolineato l’esperienza di sinodalità vissuta in questi giorni a Fatima. “La presenza di giovani e di delegazioni provenienti da varie parti del mondo è stata per me un segno della forza evangelizzatrice della Chiesa e del grande affetto che essa nutre per i giovani”.
Anderson, missionario in Ungheria e rappresentante della sua diocesi di missione in IPM, ha sottolineato il lavoro di preghiera “la pietra angolare della GMG è stata posta per me ed è stata proprio l’adorazione, abbiamo avuto la possibilità di lavorare e intercedere per tutti i giovani che verranno alla GMG”.