Compito dei discepoli di Gesù è essere “al servizio della vita e della comunione”, avendo un cuore capace di commuoversi per i bisogni umani. Alla catechesi dell’udienza generale tenuta in Aula Paolo VI, Papa Francesco ha commentato il Vangelo della moltiplicazione dei pani, spiegando che Cristo vuole sempre “coinvolgere” i suoi discepoli nella testimonianza della misericordia.
Il Maestro della misericordia e gli allievi della compassione. Si può leggere in sostanza così l’episodio della moltiplicazione dei pani sul quale il Papa basa la sua catechesi. Come sempre, Francesco fa rivivere la scena del Vangelo mettendo sotto la lente anzitutto il comportamento di Gesù, che vorrebbe appartarsi in preghiera ma poi si fa prendere dalla “compassione” nel vedere la folla che lo tallona a piedi dalla riva del lago che Lui sta percorrendo in barca:
“Gesù non è freddo, non ha un cuore freddo. Gesù è capace di commuoversi. Da una parte, Egli si sente legato a questa folla e non vuole che vada via. Dall’altra, ha bisogno di momenti di solitudine, di preghiera, con il Padre. Tante volte fa la notte pregando con suo Padre (…) La sua compassione non è un vago sentimento: mostra invece tutta la forza della sua volontà di stare vicino a noi e di salvarci. Ci ama tanto. Tanto ci ama, Gesù. E vuole essere vicino a noi”.
Partecipi della compassioni
Primo, una compassione che diventa concreta, smuove mani e cuore, e che in quel frangente del Vangelo si traduce nel dar da mangiare alle migliaia di persone che stanno seguendo il loro Rabbi. Secondo, il coinvolgimento. Gesù – spiega il Papa – vuole prendersi cura di chi lo segue ma insieme ai suoi discepoli:
“E’ un miracolo che Lui fa, ma è il miracolo della fede, della preghiera con la compassione e l’amore. Così Gesù ‘spezzò i pani e li diede ai discepoli e i discepoli alla folla. Prendevano un pane, lo spezzavano, lo davano e il pane ancora c’era lì. Prendevano un’altra volta e così hanno fatto i discepoli. Il Signore va incontro alle necessità degli uomini, ma vuole rendere ognuno di noi concretamente partecipe della sua compassione”.
Dentro la vita con misericordia
Terzo punto su cui Francesco attira l’attenzione è la benedizione che Gesù dà ai pani e ai pesci prima che siano distribuiti alla gente. Gli stessi gesti, nota, “che ogni sacerdote compie” quando celebra l’Eucaristia”. E la comunità cristiana rinascendo “continuamente da questa comunione eucaristica”, conclude Francesco, è chiamata a essere ovunque – in famiglia, al lavoro, in parrocchia, “al servizio della vita e della comunione”:
“Vivere la comunione con Cristo è perciò tutt’altro che rimanere passivi ed estraniarsi dalla vita quotidiana, al contrario, sempre più ci inserisce nella relazione con gli uomini e le donne del nostro tempo, per offrire loro il segno concreto della misericordia e dell’attenzione di Cristo (…) Gesù vuole raggiungere tutti, per portare a tutti l’amore di Dio. Per questo rende ogni credente servitore della misericordia”.
Radio Vaticana