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I nonni sono il tesoro della nostra società

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“Noi viviamo in un tempo nel quale gli anziani non contano. E’ brutto dirlo, ma si scartano. Perché danno fastidio”. Gli anziani, invece, “sono quelli che ci portano la storia, che ci portano la dottrina, che ci portano la fede e ce la danno in eredità”. Così Papa Francesco, stamane, nell’omelia della Messa celebrata nella cappella della Casa di Santa Marta.

Il Papa ha preso spunto per la sua riflessione dalla Lettura del giorno, tratta dal Libro dei Maccabei, che racconta dell’anziano Eleàzaro il quale, di fronte agli aguzzini che volevano costringerlo all’abiura, preferì il martirio. Ad una eventuale incolumità conquistata con l’ipocrisia ed il rinnegamento di Dio, Eleàzaro accettò il sacrificio della vita, ha commentato il Pontefice. “Quest’uomo – ha detto di fronte alla scelta fra l’apostasia e la fedeltà non dubita”, rifiutando “quell’atteggiamento del fingere, del fingere pietà, del fingere religiosità…”.

Invece di badare a sé pensa ai giovani. “La coerenza di quest’uomo, la coerenza della sua fede”, ha affermato il Papa, si manifesta nella “responsabilità di lasciare un’eredità nobile, un’eredità vera”.

Da qui l’affermazione: “I nonni sono un tesoro”. La vecchiaia tante volte non si vive bene, per le malattie che porta, “ma – ha sottolineato il Santo Padre – la sapienza che hanno i nostri nonni è l’eredità che noi dobbiamo ricevere”. Per questo motivo, secondo il Pontefice, “un popolo che non custodisce i nonni, un popolo che non rispetta i nonni, non ha futuro, perché non ha memoria, ha perso la memoria”.

A questo proposito il Vescovo di Roma ha detto: “Ci farà bene pensare a tanti anziani e anziane, tanti, che sono nelle case di riposo, e anche tanti abbandonati dai loro”. Essi sono “il tesoro della nostra società”.

Papa Francesco ha quindi invitato a pregare “per i nostri nonni e le nostre nonne, che tante volte hanno avuto un ruolo eroico nella trasmissione della fede in tempo di persecuzione”. In un contesto in cui – ha ricordato – ipapà e mamma non c’erano a casa e anche avevano “idee strane”, che la politica di quel tempo insegnava, “sono state le nonne quelle che hanno trasmesso la fede”.

L’omelia del Santo Padre si è conclusa con la menzione del quarto Comandamento, che dice: “Onora tuo padre e tua madre, perché si prolunghino i tuoi giorni nel paese che ti dà il Signore, tuo Dio”. “E’ il comandamento della pietà – ha concluso il Papa – per questo motivo chiediamo oggi la grazia a tanti vecchi Santi di custodire, ascoltare e venerare i nostri antenati, i nostri nonni”.

Fonte: zenit.org

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