Venerdì, 3 giugno, nel giorno in cui la Chiesa ha celebrato la solennità del Sacro Cuore di Gesù, si è tenuto a piazza San Pietro il Giubileo dei Sacerdoti. Una grande numero di sacerdoti ha riempito la piazza, e tra questi era presente un seminarista della Comunità Shalom, Franco Galdino, missionario a Roma, il quale, durante la celebrazione, ha letto la preghiera dei fedeli in lingua portoghese , pregando in maniera speciale per i Pastori della Chiesa.
Durante l’omelia Papa Francesco parla delle azioni chiave su cui ogni pastore dovrebbe basarsi per svolgere al meglio il suo servizio, ossia “il cercare”, “l’includere” e il “gioire”: il pastore si mette alla ricerca, senza tener conto della fatica, egli non lascia fuori nemmeno una delle sue pecore, e le accudisce con amore, non facendosi temere come un capo. Infine il pastore gioisce, ma non per se stesso, bensi’ “con gli altri e per gli altri” come afferma il Papa.
Il pontefice ha puntato la sua attenzione sul cuore del Buon Pastore, il quale deve essere sempre pronto a darsi senza riserve, a rischiare, tutto proteso verso le sue pecore, “configurato al cuore di Gesù”, non un cuore “ballerino”, come lo ha definito Papa Francesco, ma un cuore “ostinato nel fare il bene”.
Abbiamo chiesto a Franco cosa ha significato per lui essere presente al Giubileo dei Sacerdoti, nel giorno del Sacro Cuore di Gesù. “Per me partecipare alla messa nel giorno del sacro cuore di Gesù non è casuale ma provvidenza di Dio. Ci sentiamo guidati e accolti da Papa Francesco e lui ci insega con la sua vita e le sue parole come dovremmo agire, ossia attraverso il servizio per il gregge, lo zelo per le anime, e l’attenzione ai più bisognosi”.
Parlando del vero senso della vocazione sacerdotale ha poi aggiunto il giovane: “Per me l’insegnamento del Santo Padre è motivo di rinnovamento del sacerdozio vissuto come offerta attraverso l’esempio del pastore , che, mosso dall’amore per loro, carica le pecore sulle sue spalle e le porta al Padre”. Parlando poi del suo cammino verso il sacerdozio afferma: “Non è per me un cammino qualunque, ma un cammino configurato a quello di Gesù, su come Lui vuole il mio sacerdozio nella Comunità e nella Chiesa”. Concludendo, il giovane missionario, rivolge la sua preghiera “per tutti i sacerdoti, i pastori della chiesa, in modo speciale e quelli della Comunità Shalom e per i nostri 60 seminaristi che come me cercano questa configurazione al cuore di Gesù”.
Sara Ferretti