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Il Papa: Inaccettabili le persecuzioni per la fede religiosa

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Egitto. Un'immagine di Cristo insanguinata dopo un attentato. Fonte: Vatican Insider.
Egitto. Un’immagine di Cristo insanguinata dopo un attentato. Fonte: Vatican Insider.

Il Pontefice a un convegno sulla libertà religiosa. «Grande dolore per i cristiani perseguitati»

«Risulta incomprensibile e preoccupante» che nel mondo «permangano discriminazioni e restrizioni di diritti per il solo fatto di appartenere e professare pubblicamente una determinata fede». Così Papa Francesco ricevendo i partecipanti al Convegno Internazionale sulla libertà religiosa promosso dal Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università Lumsa e dalla School of Law della St. John’s University. Per il Pontefice è «motivo di grande dolore constatare che i cristiani nel mondo subiscono il maggior numero di tali discriminazioni. La persecuzione contro i cristiani oggi è addirittura più forte che nei primi secoli della Chiesa, e ci sono più cristiani martiri che in quell’epoca».

La libertà religiosa, ha osservato Bergoglio «non è solo quella di un pensiero o di un culto privato. È libertà di vivere secondo i principi etici conseguenti alla verità trovata, sia privatamente che pubblicamente». Per il Pontefice «questa è una grande sfida nel mondo globalizzato, dove il pensiero debole abbassa anche il livello etico generale, e in nome di un falso concetto di tolleranza si finisce per perseguitare coloro che difendono la verità sull’uomo e le sue conseguenze etiche». Francesco ha sottolineato che «ogni essere umano è un `cercatore´ della verità circa la propria origine e il proprio destino. Nella sua mente e nel suo `cuore´ sorgono interrogativi e pensieri che non possono essere repressi o soffocati, in quanto emergono dal profondo e sono connaturati all’intima essenza della persona. Sono domande religiose e hanno bisogno della libertà religiosa per manifestarsi pienamente. Esse cercano di far luce sull’autentico significato dell’esistenza, sul legame che la connette al cosmo e alla storia, e intendono squarciare il buio da cui sarebbe circondata la vicenda umana se tali quesiti non fossero posti e rimanessero senza risposte».

Gli ordinamenti giuridici, statuali o internazionali, «sono chiamati pertanto a riconoscere, garantire e proteggere la libertà religiosa, che è un diritto intrinsecamente inerente alla natura umana, alla sua dignità di essere libero, ed è anche un indicatore di una sana democrazia e una delle fonti principali della legittimità dello Stato», aggiunge il Papa. «La libertà religiosa, recepita nelle costituzioni e nelle leggi e tradotta in comportamenti coerenti, favorisce lo sviluppo di rapporti di mutuo rispetto tra le diverse Confessioni e una loro sana collaborazione con lo Stato e la società politica, senza confusione di ruoli e senza antagonismi. Al posto del conflitto globale dei valori si rende possibile in tal modo, a partire da un nucleo di valori universalmente condivisi, una globale collaborazione in vista del bene comune».

«Alla luce delle acquisizioni della ragione, confermate e perfezionate dalla rivelazione, e del progresso civile dei popoli – ha sottolineato Bergoglio – risulta incomprensibile e preoccupante che, a tutt’oggi, nel mondo permangano discriminazioni e restrizioni di diritti per il solo fatto di appartenere e professare pubblicamente una determinata fede. È inaccettabile che addirittura sussistano vere e proprie persecuzioni per motivi di appartenenza religiosa! Questo ferisce la ragione, attenta alla pace e umilia la dignità dell’uomo».

«È per me motivo di grande dolore constatare che i cristiani nel mondo subiscono il maggior numero di tali discriminazioni. La persecuzione contro i cristiani oggi è addirittura più forte che nei primi secoli della Chiesa, e ci sono più cristiani martiri che in quell’epoca. Questo accade a più di 1700 anni dall’editto di Costantino, che concedeva la libertà ai cristiani di professare pubblicamente la loro fede. Auspico vivamente che il vostro convegno illustri con profondità e rigore scientifico le ragioni che obbligano ogni ordinamento giuridico a rispettare e difendere la libertà religiosa», ha concluso Papa Francesco.

Fonte: Vatican Insider


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