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La conversione di San Paolo

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road_damascus-1800Il martirio di San Paolo è celebrato insieme a quello di San Pietro, il 29 giugno, La sua conversione d’altra parte, per la sua straordinaria importanza per la storia della Chiesa, ha meritato una data a parte per essere commemorata. Nel giorno di oggi, nel 1554, è stata anche fondata la più grande città del Brasile, San Paolo, che ha preso il nome proprio da questa importante ricorrenza.

Saulo, suo nome di nascita, nacque nell’anno 10 nella città di Tarso, in Cilicia (l’attuale Turchia). All’epoca la città era un centro di sviluppo finanziario e commerciale, un popoloso centro culturale e di divertimento mondano, fuori dal comune tra le province romane d’Oriente. Suo padre Eliasar era un ebreo fariseo, discendente della tribù di Beniamino. Era un uomo forte, istruito, tessitore, commerciante e legionario dell’imperatore Augusto. Per i suoi meriti di servizio aveva ricevuto il titolo di cittadino romano, che per tradizione veniva trasmesso ai figli. Sua madre era una donna di casa molto preoccupata della formazione e dell’educazione del figlio.

Saulo era dunque un cittadino romano, fariseo di origine nobile, benestante, religioso, intelligente, studioso, colto. A quindici anni era andato a Gerusalemme per continuare gli studi di latino, greco ed ebraico, nella famosa scuola di Gamaliele, in cui aveva ricevuto un’educazione religiosa fondata sulla dottrina dei farisei. I suoi genitori lo sognavano in futuro come un grande rabbino.

Pareva che fosse anche il desiderio di quel giovane basso, magro, dal naso aquilino, lineamenti scuri e occhi neri, vivi ed espressivi. Saulo già a quell’età si distingueva tra gli altri per le sue capacità oratorie, il discorso fluente e affascinante, caratterizzato dalla voce forte e gradevole. Guadagnava l’attenzione dei compagni e non passava inosservato agli occhi dell’esigente professore Gamaliele.

Saulo era completamente ostile al cristianesimo, lo combatteva ferocemente e aveva per questo molti avversari. Con lui Stefano ebbe un acceso dibattito nel Sinedrio, l’assemblea dei saggi ebraici. Parlò così vivacemente contro Stefano, da indurre gli altri a condannarlo a morte. Iniziò una grave persecuzione verso i cristiani, con Saulo in testa e con il totale appoggio dei sacerdoti del Sinedrio.

Un giorno, alle porte della città di Damasco, una luce, descritta nelle Sacre Scritture come “più forte è più splendente della luce del sole” discese dal cielo, spaventando il cavallo su cui era Saulo, che cadde a terra. In quello stesso momento ascoltò la voce di Gesù che gli chiedeva di interrompere la persecuzione contro di Lui, per unirsi invece agli apostoli che predicavano le rivelazioni sulla Sua venuta sulla terra. I compagni di Saulo, che pure avevano udito tutto, non avevano visto chi avesse parlato. Quando la luce scomparve, aiutarono Saulo a rialzarsi, perché non poteva più vedere. Saulo fu condotto per mano alla città di Damasco, dove ricevette un’altra visita di Gesù, che gli predisse che in quella città sarebbe dovuto restare alcuni giorni, prima di ricevere una rivelazione importante. L’esperienza avuta trasformò profondamente Saulo, che rimase a Damasco per tre giorni senza vedere, e come richiese egli stesso senza mangiare né bere.

Paolo ebbe poi una visione in cui c’era Anania, un anziano e rispettato cristiano della città, che lo curava. Nello stesso momento Anania ebbe la stessa visione nella sua casa. Comprendendo quale fosse la sua missione, l’anziano cristiano andò all’incontro di Saulo, imponendo le mani sulla sua testa. Saulo tornò a vedere, venne curato. La conversione avvenne nello stesso istante in cui Saulo chiese di essere battezzato da Anania. Da Damasco uscì quindi per predicare la Parola di Dio, con il nuovo nome di Paolo, come gli aveva detto Gesù, di cui divenne il grande apostolo.

LA sua conversione richiamò l’attenzione di diversi circoli di cittadini importanti e Paolo iniziò a girare il mondo, evangelizzando e suscitando centinaia di conversioni. Perseguitato costantemente, fu imprigionato diverse volte e soffrì molto, fino al martirio avvenuto nell’anno 67, a Roma. Le sue reliquie si trovano nella Basilica di San Paolo fuori le mura, a Roma, in cui si festeggia il santo il 18 novembre, giorno della consacrazione della Basilica.

Il Signore ha fatto di Paolo il suo grande apostolo, l’apostolo delle genti, ovvero l’evangelizzatore dei pagani. Paolo ha scritto 14 lettere, esponendo il messaggio di Gesù, trasformato in una vera “teologia del Nuovo Testamento”. Paolo è anche patrono delle Congregazioni Paoline, che continuano l’opera dell’apostolo, portando il messaggio del Vangelo in ogni parte del mondo, attraverso i mezzi di comunicazione


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