Viviamo in una società postmoderna, con una struttura fortemente pluralista. Le cose cambiano alla massima velocità disponibile della rete internet. Le relazioni si diversificano alla velocità con cui nascono nuove reti sociali. Un aspetto rilevante di queste nuove forme di relazione è la loro artificialità.
In una simile situazione le persone più fragili tendono ad accogliere forme di relativismo, a cui unisce l’idea che i valori tradizionali sono quasi un ostacolo al trionfo della società moderna. Sono così vittime di un vero programma di ingegneria sociale, articolato e ben finanziato, che pone tra i suoi obiettivi la distruzione delle istituzioni che tradizionalmente si incaricano di trasmettere valori, prima fra tutte la famiglia tradizionale, il nucleo primordiale senza il quale nessuna organizzazione umana sarebbe possibile.
SI afferma che esistono diversi tipi di famiglia, che la famiglia non deve essere necessariamente quella tradizionale, che padri, madri e figli devono essere versatili. Queste idee sono costantemente ripetute in modo martellante per le nostre menti attraverso il cinema, le telenovelas, la musica, i programmi televisivi, nell’intento di indottrinare tutta una generazione alla menzogna per cui la famiglia non corrisponderebbe a un padre, una madre e dei figli.
A volte in certi discorsi possiamo riconoscere un vero odio verso il modello della famiglia tradizionale. Certi ideologi vogliono sostituire il dolce nome di padre e madre con quello di genitore, un soggetto indeterminato, privo di una chiara identità, delegato ad occuparsi dell’educazione di chi da loro dipende. Certamente possono esistere delle eccezioni, ma nulla può sostituire il modello di famiglia pensato da Dio e riprodotto nell’ordine naturale delle cose.
Il fatto che vi siano coppie legittime che per ragioni patologiche non possono generare figli non cambia la verità per cui la principale caratteristica di una famiglia è la capacità di generare figli. I nuovi modelli di famiglia si caratterizzano invece per una essenziale sterilità, che non genera vita. Queste nuove famiglie si costruiscono su basi casuali e artificiali. Possiamo però dire che quanto è casuale, un errore di percorso, non può assurgere al livello di modello generale, mentre ciò che è artificiale manca dell’integrità esclusiva di quanto è naturale.
Celebrare la Sacra Famiglia di Nazaret mette in risalto il piano di Dio, che ha voluto avvalersi della famiglia umana nel suo progetto creatore. Così dice la Parola di Dio: “Perciò l’uomo lascerà la casa di suo padre e sua madre e si unirà alla sua sposa, e saranno una sola carne. (Gn 2, 24).
Dopo l’esperienza della famiglia di Nazaret ogni famiglia è diventata sacra, in quanto spazio di vita e d’amore. Gesù ha avuto bisogno di una famiglia che lo accogliesse nella sua condizione umana, debole e fragile. Ha avuto bisogno di essere accolto dall’amore di un cuore materno e di essere sostenuto dalla presenza sollecita di un padre. Non importa quanto rumore possano fare le ideologie e i progetti internazionali, per provocare l’estinzione della famiglia. I tempi possono cambiare, ma il valore della famiglia sarà sempre attuale.
Dio onora il Padre nei suoi figli e conferma su di loro l’autorità della madre. Chi onora suo padre, ottiene il perdono dei peccati; potrà evitare di commetterli e sarà ascoltato nella sua preghiera quotidiana. Chi rispetta sua madre è come chi raccoglie un tesoro. Chi onore suo padre, sarà gioioso verso i propri figli, e nel momento della preghiera, sarà ascoltato. Chi rispetta suo padre avrà una vita lunga, e chi obbedisce a suo padre sarà la consolazione di sua madre. Carissimi, sostenete i vostri padri nella vecchiaia e non causate loro dispiacere durante la loro vita. Anche quando perdono la loro lucidità, cercate di essere comprensivi con loro. Non li umiliate, in nessun momento della loro vita: la carità mostrata ai vostri padri non sarà dimenticata, ma servirà come riparazione per i vostri peccati. Rimanendo nella giustizia, servirà per la vostra educazione” (Sir 3, 3-7, 14-17).
In questo tempo di Natale lasciamoci illuminare dallo splendore della Famiglia di Nazaret, per riscoprire la gioia di essere padre, madre e figlio. Giuseppe, Maria e Gesù, la nostra famiglia è la vostra.
Rodrigo Santos
Assessoria Liturgico-Sacramentale