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La speranza in san Paolo – parte 2

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La risurrezione di Cristo: centro generante della speranza cristiana nella teologia paolina

Viviamo in un cammino di speranza: Spe Salvi facti sumus «in questa speranza siamo stati salvati»1. In questa prospettiva la speranza ci condurrà alla pienezza della nostra salvezza, la pienezza del Regno di Dio. Questo ha il suo fondamento in Cristo, di cui Gesù è l’evento escatologico, è il rivelatore del Padre, l’unico mediatore che conduce a Lui. La speranza si basa su Dio stesso, il futuro definitivo e assoluto dell’uomo, «il fondamento della loro dignità e valore»2. In Cristo, i cristiani non hanno una speranza finalizzata in questa vita, così afferma l’apostolo: «Se noi abbiamo avuto speranza in Cristo soltanto per questa vita, siamo da commiserare più di tutti gli uomini»3.

Per l’eternità della vita, il teologo Joseph Ratzinger, che cita il commento di K. Rahner, elucida il significato: «Esso non è un luogo senza storia “dove” si giunge; l’esistenza del “cielo” si fonda sul fatto che Gesù Cristo quale Dio è uomo e ha dato all’essere umano un posto nell’essere stesso di Dio»4. Per questo è grande la nostra speranza, culminante nel cielo, dove ci sarà «la penetrazione dell’uomo intero della pienezza di Dio e la sua totale apertura che fa sì che Dio sia “tutto in tutto” e abbia contemporaneamente la propria infinita pienezza».5

Il valore di questo commento ci aiuta a capire che la speranza cristiana, nel suo nucleo perenne, non è alla mercé delle contingenze, non dipende da realizzazioni, ma è speranza fondata sulla morte e risurrezione di Cristo. Essa ha per oggetto (e anche soggetto che la suscita) il Cristo. Se Cristo è la nostra speranza, per noi sperare è affidare al Signore l’iniziativa su di noi, sulla nostra vita, non solo sulla vita personale, ma anche su quella comunitaria, ecclesiale, la vita di ogni uomo. Il Regno di Dio con Cristo garantisce che questa speranza non è un’utopia, né un’illusione. Essa si adempie con la parusia di Cristo, però «è una promessa fatta fin da ora a questo mondo»6 diversamente di quelli «che non hanno speranza»7 e ritengono il mondo assurdo. Il fondamento della speranza cristiana è il solo Gesù Cristo, “vincitore della morte e del peccato”, che ne ha fato l’esperienza in se stesso per noi.

I cristiani: portatori della salvezza

Il compito di costruire il Regno di Dio qui in terra coinvolge il cristiano, che non deve conformarsi all’“apparente” destino di questo mondo. Non può neanche coltivare l’idea che ciò che conta è solo la vita futura, beata, dimenticando che, per il mistero dell’incarnazione, la vita futura fu in qualche modo anticipata – anche se non si compirà in modo pieno e definitivo – qui per mezzo di una speranza solida, che trova il suo modello nelle Beatitudini del Signore. Vivendo così il credente diventa portatore di vera speranza per costruire il regno di Dio. Con questa speranza e suo sforzo nella storia non sarà inutile, perché «la speranza non delude».8

Abbiamo, quindi, un grande motivo per gioire: il Cristo morto e risorto, contenuto del vangelo, accolto mediante l’apertura della fede, spinge verso una resurrezione piena. Questa speranza è solidamente fondata nella fedeltà di Dio, e non ne è solo pura pazienza, nonostante l’esigenza della costanza, il tener duro in un contesto di gemiti, il non arrendersi nella lotta delle doglie. In effetti, sopportare i dolori ed avere la consapevolezza che «le tribolazioni del tempo presente non hanno paragone con la gloria che verrà»9, è fondamento della nostra speranza. Ciò vuol dire che dolore e gioia, croce e risurrezione sono come due facce della stessa moneta. «La consapevolezza crescente della partecipazione alla croce fa scattare così la speranza che mette in contatto con la pienezza escatologica della gloria della resurrezione»10. La croce di Cristo, le braccia aperte al mondo, con la sua dimensione orizzontale e verticale, si ergeva come l’ultimo segno di speranza, così egli crea ed esprime il senso ultimo e la storia del mondo. «In Cristo è la nostra speranza, che è sempre anche speranza per gli altri. Questo è accettabile perché non distrugge le cause umane, ma incoraggia e dà la forza di sperare contro ogni speranza, con la fiducia in Dio, al quale tutto è possibile»11.

Questa speranza lascia un vuoto, ma è proprio in questo vuoto che si nasconde e matura la speranza. Questa però non è una speranza comoda. Il Cristo risorto porta i segni della croce: il trionfo passa per la speranza; è vincente, ma per portare la vittoria, assume l’atteggiamento proprio di chi sa di dipendere di uno più grande di sé e lo fa nella modalità della speranza e della fede. Tutto questo poi si realizza non solo:

«per la fedeltà assoluta di Dio alle sue promesse, ma anche e soprattutto per l’amore che Dio ci porta e che fa percepire versandolo nel cuore mediante lo Spirito, dando anche la capacità di ricambiarlo allo stesso livello. La sicurezza della speranza, e del cristiano in generale, poggia tutta sull’amore di Dio e di Cristo. C’è un amore, una grazia che basta davvero per tutto e per tutti».12

Elton Alves (Comunità di Vita – Lugano)
Guido Aragão (Comunità di Alleanza – Fortaleza)
Missionari della Comunità Cattolica Shalom

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(1) Rom 8,24, cfr Benedetto XVI, Spe Salvi, 01.
(2) F. Luiz Ladaria, Introduzione alla Antropologia Teologica, St. Paul, Loyola, 1998, 135.
(3) 1 Cor 15,19.
(4) Joseph Ratzinger, Escatologia, morte e vita eterna, piccola dogmatica cattolica, ac. di Carlo Molari, Cittadella Editrice, Assisi, 1979, 243.
(5) Joseph Ratzinger, Escatologia, morte e vita eterna, piccola dogmatica cattolica, ac. di Carlo Molari, Cittadella Editrice, Assisi, 1979, 243-244.
(6) cfr. Rm 8,19; Tt 3,7.
(7) Ef 2,12.
(8) Rm 5,8.
(9) Rm 8,18.
(10) ASSOCIAZIONE TEOLOGICA ITALIANA, Le virtù teologali: la vita cristiana nella fede, speranza e
carità. Edizioni San Paolo, 99, Torino, 2005.
(11) Cfr. Rm 4,18, Mc 10,27; W. KASPER, Fede e Storia, in: Teologia Contemporanea di 22 Biblioteca, Queriniana – Brescia, 1970, 152.
(12) Cfr. 2 Cor 12,9; ASSOCIAZIONE TEOLOGICA ITALIANA, Le virtù teologali: la vita cristiana nella fede, speranza e carità. Edizioni San Paolo, 100, Torino, 2005.


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