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L’anima di Maria

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A volte, come me, vi sarete domandati mille volte: com’è l’anima di Maria? Come vede lei il mondo, le persone? Come si relaziona con Dio, con le persone, con il creato? Come sente? Come pensa? Come agisce? Come reagisce? Come medita? Come prega Maria?

A volte, persino, non ci accorgiamo di usare il verbo al presente. Questo è esattamente il primo segreto nel contemplare Maria. Bisogna sempre utilizzare il tempo presente: il cielo esiste il lei a partire dal suo concepimento. Oggi, è certo, lei è in cielo, con corpo e anima, resuscitata, piena nel suo corpo di ciò che lei qui ha vissuto pienamente. Ma com’è, infine, l’anima di colei che ha portato il cielo in sé e non ha mai conosciuto nella sua anima niente che non fosse il cielo stesso?

Noi, che conosciamo poco la nostra anima, noi ai quali il pieno accesso alla propria anima è impossibile a causa del peccato, noi, ai quali l’accesso illimitato al proprio corpo, alla propria storia, è sbarrato dall’imperfezione, osiamo contemplare, amorosi, l’anima di Maria.

Questo è possibile se ci è dato dal cielo, per il potere dello Spirito Santo, in una condivisione della sua intimità con la Sposa, è a Lui che dobbiamo chiedere il permesso per entrare in questo santuario incomparabile. Solo Lui potrà essere la nostra guida. Il pudore di Maria, la sua vita interiore tanto ricca quanto riservata, il fatto che lei ami solamente, non permetterebbe che sia lei stessa la nostra guida. Maria non cammina all’interno di sé stessa: cammina all’interno di Dio, nel quale vive.

Questo è il primo aspetto che dobbiamo contemplare: non c’è niente in Maria che sia lei stessa. Lei è tutta se stessa, certamente, nel suo corpo e nella sua anima. Nel contempo, non è in lei che si incontra lei stessa, poiché lei non vive in sé, né per sé. Vive tutta in Dio e per Dio. Nell’altro e per l’altro. Se si vuole incontrarla, perciò, è in Lui che la incontriamo. Questa è la prima cosa da imparare: si è pienamente, veramente, quando non si è per sé e in sé.

Cercando l’anima di Maria, la sua vita interiore, il suo intimo più profondo, non la troveremo. Troveremo Dio. Troveremo l’uomo, ogni uomo, tutti gli uomini. Troveremo la volontà di Dio pienamente pura – e, perciò, pienamente nascosta, misteriosa, sfidante – e obbedita più radicalmente. Troveremo un universo senza fine di cuori di uomini custoditi nel suo cuore.

Quando è stata visitata dall’angelo Gabriele, nel ricevere i pastori, nell’accogliere i magi, nell’ascolto di Simeone, Maria non archiviava parole e fatti nel suo cuore, come io faccio facilmente con le parole che scrivo, archiviandole nella memoria del mio computer. Maria non archivia fatti, frasi, constatazioni, avvenimenti nella sua memoria. Maria custodisce misteri nella sua anima, nel suo cuore. Li custodisce, come si custodiscono cose preziose: attentamente, amorosamente, con grande cura, rispettosamente. Custodisce il mistero della volontà di Dio, custodisce il mistero dell’anima di ogni persona, della tua e della mia.

Cerchiamo l’anima di Maria e troviamo Dio. Cerchiamo il suo cuore e troviamo l’uomo. Cerchiamo il suo intimo e troviamo amore. Per questo non la troviamo. Lei non esiste se non in Dio e negli altri. È la donna-amore, tutta grazia, tutta di Dio, e nulla di sé stessa.

È difficile evitare un sorriso compiacente quando vediamo persone che vogliono vestire come Maria, camminare come Maria, agire come Maria, amare come Maria. Dovrebbero vestirsi di sole, siccome era Maria che dava senso a quello che vestiva, non il contrario. Dovrebbero camminare dentro sé stessi, dove abita Dio, poiché il cammino di Maria non è per realizzazioni esteriori, bensì interiori. Dovrebbero agire senza agire, affidandosi, abbandonandosi, poiché, in Maria, colui che fa ogni Opera è Dio. È Lui che la direziona nelle azioni perché l’amore sia impiantato, sempre. E, siccome l’amore è piccolo, sempre piccolo, sempre follemente perso in Dio e negli altri, volendo amare come Maria dovrebbero, letteralmente, sparire, svanire, diminuire fino a non essere nulla e Dio essere tutto.

Ho l’intuizione che Giovanni, il battista, ha conosciuto molto bene l’anima di Maria. È stato per mezzo suo che la sua anima è stata purificata già nel seno di Elisabetta. I due, a partire da quel momento, hanno sviluppato una complicità unica, irripetibile, sulla terra: la vita – per lei a partire dal suo concepimento, per lui a partire dai sei mesi dal concepimento – liberi dal peccato originale.

Complici, i due sono spariti e hanno lasciato apparire colui che amavano. Lasciarono apparire colui che interessava. Cedettero tutto il loro spazio interiore ed esteriore per Colui di cui erano mediatore e mediatrice, e, amando, svanirono, si disfecero amando, si consumarono nel non essere per sé e in sé per essere per Lui e in Lui: il Bambino, l’Agnello, il Figlio di Dio.

Maria è, perciò, senza personalità, una povera misera, poco brillante, senza espressione, indefinita? Chi oserebbe pensare questo?!? Non c’è nessuno che possa essere maggiormente sé stesso. Nessuno che possa essere tanto felice. Nessuno che possa essere così brillante. Nessuno che abbia influenzato tanto l’umanità eccetto Gesù, il Figlio, a cui lei si dà per intero.

L’anima di Maria è Gesù. È il Padre. È lo Spirito. L’anima di Maria è la Trinità in costante relazione di amore. Maria è fatta e si fa amore e amare. Si dà in tutto e sempre. Proprio perché non cerca sé stessa si trova pienamente. Perché non cerca la propria realizzazione si realizza profondamente. Perché non si concede riposo, è pace. Perché fa sua la volontà del Padre, anche se la conosce solo come mistero, è interamente libera e felice.

L’anima di Maria. Maria. Colei che è perché non è. Colei che esiste in Dio che è il suo habitat. Colei che si fa tanto ampia, tanto aperta, tanto pienamente l’altro che in lei c’è solo spazio di apertura e accoglienza; in lei, il paradiso di Dio: in lei il paradiso degli uomini: in lei il non apparire perché solo Dio sia visibile; in lei il non parlare perché solo Dio sia Parola, in lei l’abbandono perché si compia in tutto la volontà di Dio, per la sua felicità, per la felicità dell’uomo. Chi ha un amore così conoscerà l’anima di Maria, paradiso di Dio, paradiso dell’uomo. Quest’anima conosce solo l’amore, tocca l’amore per Dio e per gli uomini e si meraviglia con il mistero nascosto nel non essere per essere pienamente, nel perdersi nell’amore perché l’Amore sia tutto in tutti.

Emmir Nogueira

Cofondatrice della Comunità Cattolica Shalom


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