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Madre del Dio-uomo

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downloadIn questo ottavo giorno dopo il Natale, primo giorno del nuovo anno, il calendario liturgico celebra la festa di Maria, madre di Dio. Figlia del suo figlio, umile e sublime fra tutte le creature. Per volontà della divina Sapienza, ha il diritto di chiamarlo “figlio”, mentre Lui, Dio, il Re dell’universo, la chiama con amore con il dolce nome di madre!

La festa della Madre di Dio è stata la prima ad essere istituita nella Chiesa occidentale, nel IV secolo, in sostituzione della festa pagana dei doni. Sappiamo che il mistero cristiano è interamente fondato sull’incarnazione del Verbo di Dio. Lui, che si è identificato con gli uomini in questo modo, è diventato uno di noi, senza perdere nulla della sua essenza divina.

Dio si è fatto carne, attraverso Maria. Lei è la Porta del Cielo, il punto di unione tra il cielo e la terra. Attraverso il suo fecondo sì, è divenuta ministra dei piani dell’Altissimo. Senza Maria, il Vangelo sarebbe ideologia, un antidolorifico per una vita di sofferenze, o un “platonismo per le masse”, come diceva Nietzsche.

Dice Gesù: “Un albero buono non produce frutti cattivi, un albero cattivo non produce frutti buoni” (Lc 6, 43). Dal frutto possiamo riconoscere l’albero. Santa Elisabetta, ispirata dallo Spirito, non ha potuto contenere questa verità nel suo cuore e ha esclamato: “Benedetta sei tu fra le donne e benedetto è il frutto del tuo seno” (Lc 1, 42). Il frutto del seno di Maria è il Figlio del Dio Altissimo, Gesù Cristo, nostro Dio e Signore.

Il frutto che prima era stato colto dalle mani colpevoli e negligenti dei nostri primi padri dall’albero del Paradiso, provocandone la morte, è stato ora colto dal seno purissimo e innocente di Maria. Chi accetta il frutto che è Gesù, accetta l’albero, che è Maria. Il primo albero ha prodotto la morte, il secondo la vita.

Davanti a questo profondo mistero la Chiesa non potrà iniziare l’anno in modo diverso dal celebrare la maternità divina di Maria. Per mezzo di essa, Dio assume il volto pieno di ambiguità dell’uomo. Dio si incarna, in mezzo alle atrocità compiute dall’umanità ancora negli ultimi mesi, quali le guerre, il terrorismo, la persecuzione etnica e religiosa, decapitazioni mostrate in video al mondo intero.

Non dimentichiamo anche le immagini impressionanti di intere popolazioni che fuggono dalla loro terra, per timore di epidemie e persecuzioni politiche. Potremmo pensare: “Perché Dio dovrebbe stare in mezzo a noi?” E, perché dovrebbe assumere un volto umano? Sbagliare è umano, potrebbe dire qualcuno per legittimare gli errori dell’umanità. Qual è dunque il nostro modello di umanesimo? Guardando a Gesù di Nazaret, l’uomo-Dio figlio di Maria, possiamo dire che sbagliare è umano? No, sbagliare è disumano.

Celebrando la madre di Dio festeggiamo la speranza in una nuova umanità, che testimonia nel suo seno la presenza dell’Emanuele. In Maria, Dio si fa presente in mezzo a noi, con un volto umano, per insegnarci ad amare con un cuore divino. Benedetta sia la grande Madre del Dio-uomo, Maria santissima!

Rodrigo Santos


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