Domenica 27 ottobre si è conclusa, con la Santa Messa presieduta da Papa Francesco in Piazza S. Pietro, la XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi. Il Santo Padre, rivolgendosi a cardinali, vescovi, sacerdoti, religiosi e agli oltre cinquemila fedeli riuniti, ha invitato tutti a riflettere sul ruolo della Chiesa di fronte alle sfide attuali. Ispirato dall’esempio di Bartimeo—il cieco che, pur essendo emarginato, trovò la forza di chiamare Gesù e seguirlo—il Papa ha incoraggiato la Chiesa ad aprirsi al grido dei bisognosi.
Nella sua omelia, il Papa ha sottolineato che, nel corso dell’Assemblea Sinodale, la Chiesa è stata chiamata ad ascoltare il grido degli emarginati, di coloro che cercano accoglienza e che spesso soffrono in silenzio. Partendo dal racconto evangelico di Bartimeo, Francesco ha sottolineato come la Chiesa non possa chiudere gli occhi sulla sofferenza e sui bisogni dei fratelli e delle sorelle:
“Non abbiamo bisogno di una Chiesa seduta e rassegnata, ma di una Chiesa che ascolta il grido del mondo e—voglio dirlo e forse qualcuno si scandalizzerà—una Chiesa che si sporca le mani per servire il Signore.”
“Non una Chiesa muta, ma una Chiesa che accoglie il grido dell’umanità. Non una Chiesa cieca, ma una Chiesa illuminata da Cristo, che porta agli altri la luce del Vangelo. Non una Chiesa statica, ma una Chiesa missionaria, che cammina con il Signore lungo le strade del mondo.”
Restaurata la Reliquia della Cattedra di San Pietro
Al termine della sua omelia, il Papa ha menzionato la reliquia della Cattedra di San Pietro, recentemente restaurata e disponibile per la venerazione da parte dei fedeli, esposta da quel momento fino all’8 dicembre.
“Oggi, mentre rendiamo grazie al Signore per il cammino percorso insieme, potremo vedere e venerare la reliquia della antica Cattedra di San Pietro, accuratamente restaurata. Contemplandola con l’ammirazione della fede, ricordiamo che questa è la Cattedra dell’amore, dell’unità e della misericordia, secondo il precetto che Gesù ha dato all’Apostolo Pietro: non esercitare dominio sugli altri, ma servirli nella carità.”
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Il Documento Finale
Si è conclusa sabato 26 ottobre la seconda sessione del Sinodo dei Vescovi, momento che ha portato tutti i partecipanti ad indagare, riflettere e dialogare sul tema “Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione”. Al termine di questi lavori si è vista la pubblicazione del Documento Finale che sintetizza alcune riflessioni e propone linee guida per il futuro della Chiesa. Quest’ultimo ha visto la sua produzione passando per alcuni processi e valutazione, fino ad arrivare ad una votazione, approvazione e pubblicazione nel medesimo giorno. Esso rappresenta un passo fondamentale nel cammino sinodale. Attualmente è possibile recuperarlo solo nella sua versione originale in lingua italiana. Leggendolo il lettore può aprire davanti a sé una panoramica ampia, chiara e completa sulle priorità e i percorsi da poter intraprendere collocandosi all’interno del cammino della comunità cattolica in relazione alle sfide contemporanee.
[Il Documento Finale del Sinodo dei Vescovi]
Il Papa Francesco, giustificando la pubblicazione immediata del documento, ha spiegato come egli non intenda accompagnare al documento finale del Sinodo un’esortazione apostolica:
“Basta ciò che abbiamo approvato. Nel Documento, ci sono già indicazioni molto concrete che possono guidare la missione delle chiese, nei diversi continenti e nei diversi contesti: per questo lo metto immediatamente a disposizione di tutti. Perciò ho detto che deve essere pubblicato. Così voglio riconoscere il valore del cammino sinodale realizzato, che attraverso questo Documento consegno al santo popolo fedele di Dio.”