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Periferie esistenziali della società e famiglia al centro del messaggio del Papa al Consiglio Ecumenico delle Chiese

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Attenzione ai “bisogni più urgenti del nostro tempo” e preghiera: è quanto raccomanda il Papa nel suo messaggio al Consiglio Ecumenico delle Chiese di Ginevra (Cec), che ha aperto oggi la sua decima Assemblea generale a Busan, nella Repubblica di Corea, fino all’8 novembre. Sul tema: ‘Dio della Vita, portaci alla giustizia e alla pace’. Il servizio di Fausta Speranza:RealAudioMP3 

Papa Francesco “volentieri ribadisce l’impegno della Chiesa cattolica a continuare la cooperazione di lunga data con il Consiglio”, chiedendo “a tutti coloro che seguono Cristo di intensificare la preghiera e la cooperazione a servizio del Vangelo”. Sottolinea che “il mondo globalizzato richiede ai cristiani di dare testimonianza del valore della dignità della persona che viene da Dio”, difendendo “un’educazione integrale dei giovani” e una promozione della persona che permetta agli individui e alle comunità di crescere nella libertà. Papa Francesco chiede “sostegno per le famiglie, cellula fondamentale della società” e “garanzia perché non sia ostacolato l’esercizio della libertà religiosa”. “In fedeltà al Vangelo – spiega il Papa – siamo chiamati a raggiungere tutti coloro che si trovano nelle periferie esistenziali della società e a portare particolare solidarietà ai fratelli e sorelle più vulnerabili”. E il Papa cita precisamente: “i poveri, i disabili, i nascituri e i malati, i migranti e i rifugiati, gli anziani e i giovani senza lavoro”. Papa Francesco assicura la sua preghiera affinché “l’Assemblea contribuisca a dare nuovo impulso vitale e nuova visione a tutti coloro che sono impegnati alla sacra causa dell’unità dei cristiani”.

A portare il messaggio del Papa ai partecipanti all’Assemblea del Consiglio Ecumenico delle Chiese di Ginevra, è stato il cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani.

L’Assemblea è convocata ogni sette anni. Vi prendono parte oltre 3.000 delegati ufficiali in rappresentanza delle 345 Chiese e Comunità ecclesiali affiliate all’organismo di Ginevra, delle Chiese non membro e di organizzazioni associate. La Chiesa cattolica, pur non essendo membro del Cec, collabora in vari modi con questo organismo e con la sua Commissione Fede e Costituzione, la cui funzione è quella di perseguire l’unità dei cristiani attraverso la riflessione comune su questioni che tuttora dividono i cristiani, tra cui, in particolare, l’ecclesiologia. Tra gli strumenti di collaborazione, il “Gruppo misto di lavoro”, istituito nel 1965, costituisce la principale struttura di coordinamento delle relazioni tra la Chiesa cattolica ed il Cec.

Fonte:  Radio Vaticana 


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