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Quattro suggerimenti per vivere la Santa Quaresima

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tumblr_leyxq6kcNj1qbol2mo1_500Siamo ancora all’inizio di questo tempo quaresimale, in un tempo nel quale siamo chiamati alla conversione. Non è un tempo di tristezza, assolutamente, ma un momento di raccoglimento, di “deserto” interiore, di volgersi nel proprio dentro, di famiglia e di comunità.

La parola “Quaresima” viene dalla parola “quaranta”, che ricollega ad alcuni eventi biblici che sono  legati al numero quaranta: come il diluvio, i quarant’anni del popolo di Dio nel deserto e i quaranta giorni di preghiera e penitenza di Gesù. Il tempo denominato quaranta, giorni o anni, significa “tempo sufficiente e necessario” affinchè qualcosa di nuovo e straordinario si realizzi.

E, in questo tempo speciale, per vivere bene la Quaresima e cambiare il cuore di pietra in uno di carne, il primo suggerimento è “fare memoria”. Nell’epoca dei cellulari moderni, tecnologie avanzate e applicazioni che sostituiscono molte delle nostre funzioni, la verità è che la nostra memoria lasci molto a desiderare e ogni volta, sempre più, ci distacchiamo dall’entrare in contatto con la spiritualità. Da qui, l’importanza di fermarsi un pò e fare memoria da dove Dio ci ha tolti, da dove ci ha riscattati, che cosa Lui ha già fatto per noi.

E’ interessante percepire nella parola di come Mosè, anche senza cellulare, fotos o iPad, nel mezzo di molti conflitti, sempre ha insistito nel fare memoria al popolo scelto, di tutti gli eventi e i fatti dal Signore per loro. Principalmente la liberazione da una dura schiavitù che vissero, dall’oppressione, miseria e angustia, ma anche di tutte le grazie donate, che li condussero a una terra dove sgorgano latte e miele. E’ un tempo favorevole per fare la stessa cosa. E cosa c’è di meglio che scrivere un quaderno e prenderne appunti?

Fiducia è il secondo suggerimento. E’ importante sottolineare, qui, un passo abbastanza profondo del Salmo 90: “Tu che abiti al riparo dell’Altissimo e dimori all’ombra dell’Onnipotente, dì al Signore: «Mio rifugio e mia fortezza, mio Dio, in cui confido».”

Fiducia che è possibile in questo tempo di Quaresima, una trasformazione delle nostre attitudini, fiducia in una trasformazione di vita, fiducia che abitare all’ombra del nostro Dio significa essere protetti. E’ avere fiducia interamente e non “a metà”, Gesù si è donato interamente a noi.

Se poi confessare Gesù come il Signore e, nel tuo cuore, credere che Dio ti ha resuscitato dai morti, sarai salvo. (Rm 10,9). Da qui viene il terzo suggerimento: la professione di fede.

Qui, siamo motivati a professare la nostra fede veramente e proclamare che Dio è il Signore della nostra vita, lavoro e famiglia. Lui è il centro di tutto, la persona più importante di tutte, che mi conduce ad amare il prossimo perchè lui ci ha amati per primo. Gesù è il Signore! E’ confessando la fede con la bocca che otterremo la salvezza e credendo non rimarremo confusi nelle tante situazioni che tentano di distoglierci dal cammino della beatitudine.

Il quarto suggerimento è riconoscersi come figlio di Dio. Non un figlio qualunque, ma un figlio amato e del quale Dio si prende cura. Un figlio che detiene lo sguardo del Padre, che non rinuncia, è sempre attento ad avvertire i suoi figli, in questo tempo liturgico della Quaresima all’invito della conversione. “Convertitevi!”.

Ângela Barroso

Tradotto dal portoghese: Claudio Recalina


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