“E la casa si riempì di quel profumo” – Una sola cosa è necessaria. Maria ha scelto la parte migliore.
Venerdì 26 maggio è iniziato il ritiro della Comunità d’Alleanza a Loreto, nel Centro Giovanni Paolo II: 15 membri della comunità provenienti da diverse parti d’Italia (Roma, Civita Castellana, Ancona, Acqui Terme e Lugano – Svizzera), hanno trascorso due giorni di ritiro e re-immersione nel Carisma Shalom, alla riscoperta della propria chiamata, donando e offrendo nuovamente la propria vita, rispondendo all’appello di Dio, così che la propria fragranza si possa espandere.
Sabato 27 maggio
Lc 12, 1-11 – “Maria, presa una libbra di profumo di nardo autentico, molto prezioso, unse i piedi di Gesù e glieli asciugò con i suoi capelli. La casa fu ripiena della fragranza di quel profumo”
Con l’unzione di Betania ha avuto inizio questo percorso alla riscoperta dell’amicizia con Dio e all’amore e dedizione per la missione affidataci come comunità d’alleanza: “grazia di una nuova unzione dello Spirito, un’unzione abbondante e fortificante. Noi stessi dobbiamo diventare cenacolo“. Si è ricordato il protagonismo della CA in Europa, soprattutto nelle missioni italiane: i primi ad essere il volto della Comunità Shalom, i primi di molti altri che verranno. La comunità d’alleanza è chiamata a vivere nell’ordinario lo straordinario, chiamata ad essere testimoni del Risorto nella loro vita quotidiana “facendo permeare tutta la loro vita e le loro attività dallo spirito di questo Carisma.” (Statuti Cap V, 5.1, 121)
L’unzione è segno di predilezione, ma al tempo stesso dono e responsabilità; l’olio è arma contro il combattimento. Questo dono è totale e irrevocabile, come il profumo che si libera solo dopo la rottura del vasetto: l’offerta della propria vita ai piedi del Signore viene consumata solo donandosi interamente e sinceramente, Amore versato per Amore di Dio e del prossimo. L’Amore Sponsale, fondamento, apice e primizia del Carisma Shalom, unifica tutta la nostra vita e il nostro essere: un grande pericolo è quello di frammentare la propria vita, riducendola ad un mero insieme di vari impegni, doveri e obiettivi. Tutto si limita ad essere un’attività senza senso e senza gusto, azioni che diventano automatiche e abitudinarie, vuote e non soddisfacenti. Qui entra il primato della preghiera e dell’ascolto della Parola. L’unità di vita è una grazia donata dall’Amore Sponsale, la cui fonte è nella vita di preghiera intensa e profonda. L’attivismo può essere sconfitto se ogni azione viene penetrata dallo Spirito Santo, così che si faccia tutto nella piena Libertà e Amore, così che il Dovere si trasformi in Desiderio.
Durante la giornata si è visitato il Santuario della Madonna di Loreto, un momento di grande raccoglimento tra le braccia di Maria; conclusione della giornata: momento di fraternità, nella semplicità e con il gusto di stare insieme nell’essenziale.
Domenica 28 maggio, solennità dell’Ascensione
“Noi siamo il popolo dell’alleanza, non dimenticheremo il tuo amore!”
“Marta, Marta, tu ti affanni e ti preoccupi di troppe cose! Una sola cosa è necessaria.” Lc 10, 41-42
Facendo riferimento all’omelia di Papa Francesco sulla topografia dello Spirito Santo (26 maggio 2017), si è fatto un rimando in particolare a due “luoghi referenziali” nella vita di un cristiano ossia la “Galilea” e il “Mondo“.
La Galilea […] indica per ognuno «la grazia della memoria», perché «per essere un buon cristiano è necessario sempre avere la memoria del primo incontro con Gesù o dei successivi incontri». Sarà questa «nel momento della prova» a dare la «certezza».
Si è meditato sul fare memoria del primo amore, del primo incontro e dei successivi in modo nuovo, rinnovato, cercando di cogliere la novità e la bellezza della propria esperienza con Dio. E’ stato un forte richiamo al ritorno alle fondamenta del Carisma: non dobbiamo mai smettere di desiderare di essere formati, di avere questa sete incessante in modo attivo! C’è bisogno di un’adesione all’Opera di Dio, c’è bisogno che l’impegno apostolico sia fecondato da intensi momenti di preghiera e di fraternità.
Il Mondo, invece, è il posto del cristiano per annunciare la parola di Gesù, per dire che siamo salvati, che lui è venuto per darci la grazia, per portarci tutti con lui davanti al Padre. Qui, in tutto il mondo, è il posto dell’Alleanza.
Infine, ma non meno importante, ognuno di noi ha ricevuto la grazia di un’unzione mariana, soave, leggera ma che penetra nel profondo, lenta e inesorabile.
Che ogni grazia da noi ricevuta si sparga, si moltiplichi e contagi tutto il Mondo! Shalom!
Jhoanna Climacosa