Testimonianza

L’incontro con Papa Benedetto XIV: una tappa indimenticabile

Un seminarista e un sacerdote della Comunità Shalom raccontano l’esperienza vissuta in presenza del Papa emerito.

comshalom

Il 31 dicembre 2022 è stato diverso da tutti gli altri anni, perché oltre a viverlo servendo in un seminario di vita nello Spirito Santo per i giovani qui nella missione di Roma, quella mattina presto abbiamo ricevuto la notizia che il Papa Emerito Benedetto XVI era venuto a mancare. In quel momento ho avuto la certezza della sua intercessione nella vita di quei giovani e nella mia vita.

Il 3 gennaio, un giorno dopo la fine del ritiro, sono tornata in città e una sorella della Comunità dell’Alleanza, sapendo delle mie limitazioni al ginocchio e alla colonna vertebrale, mi ha fatto un invito speciale ad andare a pregare davanti al corpo di Papa Benedetto XIX senza dover fare lunghe file. Le prime parole che mi sono venute in mente sono state: “Papa Benedetto, non avrei mai pensato di avere l’opportunità di parlare personalmente con un Papa, ma ora che sei in cielo credo che tu possa ascoltarmi in un’udienza privata”.

Dopo aver detto questo mi sono ricordato del santo che mi aveva scelto il 31 dicembre (seguendo la tradizione della Comunità di avere un santo amico come padrino o madrina durante l’anno): “San Benedetto”. In quel momento ho capito che il Signore mi stava dando non solo San Benedetto, patrono d’Europa, ma anche Benedetto XVI, l’umile servo della vigna del Signore.

 

Funerali del Papa emerito in piazza San Pietro, 5 gennaio 2023.

Un’altra grande grazia è stata quella di partecipare alla messa delle esequie il 5 gennaio in Piazza San Pietro, con tutte quelle persone unite in preghiera, ringraziando Dio per la sua vita, consumata fino alla fine per amore di Cristo e della sua Chiesa. Come membri della Comunità abbiamo potuto sentire l’eco delle sue parole pronunciate in quella stessa piazza nel 2012 in occasione dell’approvazione definitiva dei nostri Statuti: “Grazie per la vostra presenza! Vi accompagno con la mia preghiera e la mia benedizione, affinché possiate essere gioiosi strumenti dell’amore e della misericordia di Dio per tutti coloro che incontrerete nel vostro cammino missionario”. Queste parole sono state una sorta di ” ricarica” nella mia vita di oggi e sono sicuro che la sua preghiera e la sua benedizione mi accompagneranno ora più da vicino nel compimento della volontà di Dio.

 

Rafael César,

Missionario consacrato della Comunità di Vita, Seminarista 

Missione di Roma 

 

Un grande marchio nella mia storia 

Ho incontrato il cardinale Ratzinger almeno due volte quando ero seminarista a Roma. Una volta era davanti al suo appartamento. Mi presentai e dissi che ero un seminarista della Comunità Shalom di Fortaleza. Lui fu estremamente ricettivo, gentile e simpatico. Si mostrò interessato, fece domande. Più tardi, dopo che Santa Teresa fu dichiarata Dottore della Chiesa e Edith Stein fu canonizzata, tenne una bellissima conferenza su entrambe alla Pontificia Università di San Tommaso, dove studiavo teologia. La sua frase sui paradossi di Dio che fanno di un santo un dottore e di un dottore un santo mi ha segnato profondamente.

Quando fu eletto Papa ero insieme a Moysés ed Emmir nell’udienza subito dopo l’approvazione pontificia degli statuti della Comunità. Avevo in mano l’icona che nostra sorella Guadalupe aveva fatto per quell’occasione, che rappresentava il ministero petrino e mariano nella Chiesa. La sua reazione alla vista dell’icona è stata bellissima, un’espressione di ammirazione seguita dalla frase: Che bello!

 

Padre Joao con l’icona

Benedetto XIV è stato il Papa che ha predicato tanto la bellezza di essere cristiani e la gioia di comunicare questa nostra chiamata. Nonostante questi incontri, non posso dire che mi conoscesse. Mi vedeva, ma non mi conosceva in un senso più profondo. Dopo la sua morte, approfittando della grazia della comunione dei santi, ho avuto una bella conversazione con lui, anche al momento del funerale, accanto alla sua bara. Ho potuto finalmente presentarmi in modo più specifico, ringraziarlo per tutto il suo servizio alla Chiesa e affidare alle sue preghiere le mie intenzioni, quelle della Comunità e di molti che mi sono stati affidati.

 

P. João Wilkes

Missionario consacrato della Comunità di Vita 

Missione Roma


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